Da Gerusalemme, dove vive nella riflessione e nel dialogo, il vecchissimo cardinal Martini sta prendendo coraggio e rilascia dichiarazioni di splendida onestà e lucidità.
Il Martini di Gerusalemme è molto più coraggioso del Martini arcivescovo di Milano.
Il suo messaggio, mite ed audacie, è in aperto dissenso con il vaticano: “La chiesa non dia ordini. Serve il dialogo laici-cattolici. Il mio auspicio è che nella comunità ecclesiale sia possibile discutere e anche non essere d’accordo. Bisogna parlare di cose che la gente capisce e ascoltare le sue sofferenze”.
Ma “ascoltare” è parola che in vaticano (bisogna scriverlo minuscolo) è uscita dal vocabolario e assolutamente estranea.
Ha ragione Martini: “Il problema è essere realmente presenti alle situazioni in cui si vive, essere in ascolto, lasciare risuonare le parole degli altri dentro di sé…”.
Questa concezione è un altro continente rispetto al vaticano…
Il Martini di Gerusalemme è molto più coraggioso del Martini arcivescovo di Milano.
Il suo messaggio, mite ed audacie, è in aperto dissenso con il vaticano: “La chiesa non dia ordini. Serve il dialogo laici-cattolici. Il mio auspicio è che nella comunità ecclesiale sia possibile discutere e anche non essere d’accordo. Bisogna parlare di cose che la gente capisce e ascoltare le sue sofferenze”.
Ma “ascoltare” è parola che in vaticano (bisogna scriverlo minuscolo) è uscita dal vocabolario e assolutamente estranea.
Ha ragione Martini: “Il problema è essere realmente presenti alle situazioni in cui si vive, essere in ascolto, lasciare risuonare le parole degli altri dentro di sé…”.
Questa concezione è un altro continente rispetto al vaticano…
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