sabato 17 marzo 2007

FUORI UN ALTRO

Arrivano sempre venti di libertà dal vaticano…

Un altro teologo della liberazione
viene messo all´indice: il notissimo Jon Sobrino, spagnolo di nascita ma salvadoregno di adozione.

Due le accuse di Ratzinger: il teologo è troppo partigiano dalla parte dei poveri e nei suoi libri ci sono errori circa la figura di Gesù che risulta troppo storico e umanizzato.

In realtà Sobrino è il più competente teologo della liberazione in America latina che, come ho fatto presente nei miei ultimi libri, ha demolito l’impianto delle cristologie ellenistiche dimostrando il loro linguaggio contingente, datato, inadeguato al nostro tempo.

Questo è il vero nodo che il vaticano non digerisce e non tollera.

Ma sotto accusa non è solo Sobrino, è la Teologia della Liberazione. Non deve essere un caso se questo pronunciamento avviene a poco meno di due mesi dal viaggio in Brasile di Benedetto XVI dove partecipa all’assemblea generale della Chiesa latino-americana.

E’ proprio Ratzinger, allora custode della ortodossia cattolica, prima nel 1984 e poi nel 1986 è stato l’autore dei due documenti vaticano che avevano l’obbiettivo di mettere in riga proprio quelle componenti della Teologia della liberazione accusate di scivolare verso l’ideologismo marxista.

Pare un paradosso, ma tutto accade a pochi giorni dal 24 marzo nel quale si ricorda il 27esimo anniversario dell’assassinio di mons. Oscar Romero, di cui Sobrino fu amico” (L’Unità, 15 marzo 2007).

Esprimo piena solidarietà all’amico e confratello ora colpito.

Avanti con gioia… Certe “maledizioni” in realtà diventano una benedizione.

Nessun commento: