domenica 1 aprile 2007

BAGNASCO: PAPPAGALLO DI TURNO

Mi fanno un po’ sorridere le tante ipotesi sulla “nuova” presidenza della conferenza episcopale italiana (C.E.I.).

Continuità? Discontinuità? Mezzacontinuità? Continuità nei contenuti e discontinuità nei toni?

Ai massimi livelli della gerarchia le cose sono semplici e chiare: tutti possono solo ripetere “la voce del padrone”.

Qualche dissenso è tollerato tra i prelati di periferia, ma al centro si canta tutti la stessa canzone o si sta in silenzio. Bagnasco è un militare e quando il papa chiama si risponde “signorsì”.

Quando regna la papolatria i cardinali di curia possono scegliere tra papagallo e pappagallo, ma una “p” in più o una in meno la sostanza non cambia.

Il “nodo” del futuro della nostra chiesa è altrove.

Non si tratta tanto di aspettarsi una “aperturina” in vaticano quanto di assumere in proprio la responsabilità di essere liberi/e, di agire liberamente, di esprimere idee, di attuare pratiche pastorali anche controcorrente.

Insomma, ciascuno/a di noi può essere una pietra viva ed una voce calda in questa chiesa cattolica italiana in cui ci capita la disgrazia di avere il vaticano in casa.

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