domenica 1 luglio 2007

AL GAY PRIDE DI TORINO

1) Siamo stati lieti/e di rappresentare la comunità di base a Torino nel gioioso pomeriggio di sabato 30 giugno. I fratelli e le sorelle della “scala di Giacobbe” si sono veramente impegnati in prima persona. Esserci è sempre il “punto numero uno”. Lo vediamo spesso in tutte le iniziative: si tratta in primo luogo di mettere il proprio tempo per le cause che contano. Dare tempo significa individuare le priorità. Non si avanza se ci limitiamo ad appoggiare le iniziative che altri portano avanti, ma se, nei limiti del possibile, partecipiamo in prima persona. Parità, dignità e laicità, infatti, sono figlie della partecipazione. In piazza a Torino abbiamo incontrato un numero enorme di persone con cui è stato bello conoscerci ed abbiamo fatto nuove conoscenze. Le varie associazioni presenti, in uno spirito di grande collaborazione, hanno scambiato materiali, idee, progetti… e tanti baci ed abbracci. Il che non fa mai male…

2) Il gruppo “la scala di Giacobbe”, gay, lesbiche e transessuali di Pinerolo, domenica 1 luglio ha organizzato una bella uscita di amicizia e di solidarietà. Un cammino verso le montagne… perché bisogna “puntare in alto” e perché bisogna imparare che spesso, purtroppo, il camino è pieno di salite…


3) Giovedì 28 giugno si è svolta in molte città italiane una veglia di preghiera contro l’omofobia. I giornali hanno dato poco rilievo all’evento, ma è necessario notare un fatto positivo: parecchie comunità protestanti hanno accolto nelle loro chiese o nei loro locali di culto tale iniziativa che ha subito acquisito una dimensione ecumenica. Le comunità e le chiese cattoliche non hanno dimostrato questo spirito e questa pratica di accoglienza. Questa è una differenza di sostanza. Il protestantesimo italiano, almeno in alcuni contesti, sta evidenziando una apertura umana ed evangelica che noto con grande gioia.

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