sabato 30 giugno 2007

MERAVIGLIE DI NAPOLI

Non potrò mai dimenticare il pomeriggio e la sera di martedì 26 giugno vissuta nel cuore di Napoli con un grande gruppo di omosessuali e di altre persone.

Mesi fa mi scrisse Irene dell’arcilesbica e già allora sentii nelle sue parole una gran voglia di confronto, di incontro.

Poi sono seguite tante telefonate. Accolto nelle sedi dell’arcigay e arcilesbica, l’una accanto all’altra, abbiamo vissuto un dialogo molto intenso e intimo, pieno di emozioni.

Alle 20, presso EVALUNA, la libreria delle donne in Piazza Bellini, 72, proprio nel cuore della città, in un bellissimo spazio sotto il cielo tra un fittume di palazzi, si è svolto il dibattito.

Un centinaio di persone hanno dato vita con me ad una ricerca appassionata, rigorosa, piena di reciproco ascolto. La serata era ventilata e freschissima, ma il “clima” spirituale era di un caldo intenso che lasciava trasparire la gioia dei cuori.

Il tema “Fede, sessualità, diritti” ci ha permesso di esplorare in lungo e in largo gli aspetti dolenti e le aperture possibili nella società e nella chiesa.

Ma al centro è stata messa una riflessione sulla fede adulta: per essere noi stessi non è necessario essere approvato dalla gerarchia. La chiesa non è la gerarchia.

La fede in Dio sulla strada di Gesù ci libera dalla dipendenza e invita a vivere secondo la propria natura con gioia in barba a tutte le dichiarazioni delle omofobiche gerarchie cattoliche.

Ma voglio salutare con gioia, voi cari amici e amiche di Napoli. Ho trovato in voi delle donne belle e appassionate, vi ho abbracciato con emozione, ho sentito il calore del vostro affetto e del vostro sostegno.

Fino a notte inoltrata abbiamo parlato di amore, di sogni e di vita quotidiana. Ho avvertito la vostra voglia di sentire su di voi il sorriso di Dio. E abbiamo già progettato…. Non ci perderemo di vista… E poi ho scoperto che la pizza napoletana è un’altra cosa dalle nostre “pizze del nord”.

A voi, a ciascuno e ciascuna, un abbraccio caldo come il vostro sole…

Nel viaggio e in questi giorni, mentre rivedo i vostri volti e mi sembra di risentire le vostre voci, penso che il più delle volte la chiesa di Dio, quella che Gesù ha identificato nel popolo, è fuori dai recinti sacri, custoditi e blindati dalla gerarchia.

Alla prossima celebrazione eucaristica indosserò la maglia che voi amici dell’ arcigay mi avete regalato.

Come posso, poi, dimenticare le cinque coppie che si sono prenotate per il loro matrimonio? Con calma… una cosa alla volta!!!

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