domenica 10 giugno 2007

C’E’ CHI FA SUL SERIO

Solo chi ama la destra organizza momenti violenti. Si può manifestare senza spaccare nulla, senza forzature né alle cose né alle persone.

Certo, è finito il G8 e, aldilà delle dichiarazioni retoriche che impegnano fra 43 anni (!!!), tutto è fallito prima di iniziare.

E’ ormai alla spalle la visita cerimoniale di Bush al papa, con relativo cambio di regali, come pure l’incontro tutto politico, svoltosi presso l’ambasciata americana, travestito dei soliti “paramenti” religiosi, con la comunità filoamericana e vaticana di Sant’Egidio.

Ora, accantonata la retorica, è tempo di affrontare i problemi. E’ c’è chi lo fa seriamente come Soru, il governatore della Sardegna: “Chi governa deve saper rischiare l’impopolarità, con la certezza che difronte ai fatti e non alle parole i cittadini capiranno… Guardi che le autoblù, che tanto fanno irritare i cittadini, sono già state ridotte da 39 a 14. Sono state cancellate le missioni di giunta, i pranzi, le cene, le feste, i regali di Natale. L’appalto per le pulizie è sceso da 8 a 3 milioni. La villa di rappresentanza, costo inutile ed emblema del vecchio e arrogante potere, è in corso di trasformazione in scuola materna per i figli dei dipendenti regionali. Il parco viene aperto e restituito alla città. La legge di riorganizzazione regionale prevede la riduzione degli assessori da 12 a 8, la riduzione del 30 per centro dei dirigenti, la riduzione del 30 per cento delle consulenze. Ridefinisce poi i costi dei consiglieri regionali, facendo chiarezza nella poco trasparente selva delle indennità. Niente più viaggi all’estero o rimborsi spese per chi abita a trenta chilometri di distanza. Il costo della politica è un costo monetario e anche un costo sin termini di disistima, non meno grave, per tutta la politica. Se non si interviene subito con rigore non riavvicineremo più i cittadini, con tutti gli evidenti rischi per la democrazia. O si fa così, qui e subito, o la politica in questo paese muore”.

E chi tra i “politicanti” perde il posto, cioè una sedia inutile, non va mandato alla Corte dei Conti.

La politica è una cosa serie e chi non fa nulla, se non occupare un posto in uno dei mille enti inutili e accumulare denaro rubato al popolo, vada a casa.

Per chi, invece, fa il politico con onestà, con dignità e laboriosità va tutto il rispetto. Non sono affatto tutti uguali.

Non si può sputare qualunquisticamente sui politici onesti. E ce ne sono.

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