venerdì 27 luglio 2007

DALLA PIU’ GRANDE DEMOCRAZIA

Se non fosse che la realtà è tragica, le notizie sarebbero capolavori di ilarità. Bush ordina alla CIA di porre fine alle torture sui prigionieri.

Il presidente Usa che aveva con i suoi decreti autorizzato e sollecitato ogni genere di violenza e di torture non solo a Guantanamo, ora firma il decreto che proibisce qualunque trattamento disumano e ordina che sia rispettata la convenzione di Ginevra.

La dottrina USA, che permetteva ogni genere di tortura al fine di ottenere presto le confessione dei terroristi veri o presunti, comprendeva la negazione di un processo o civile o militare.

Tale inciviltà ha prodotto morti, mutilazioni, malattie irreversibili, spesso anche contro persone colpevoli solo di opporsi al militarismo USA.

E’ chiaro che un tale decreto doveva giungere per la pressione internazionale che si è fatta più forte.

Nessuno, ovviamente, pensa che le cose cambieranno. Sono pure e semplici parole di propaganda, siglate per salvare la faccia.

La sostanza è che, quella che umoristicamente viene ancora definita la più grande democrazia del mondo, realizza queste torture come pratica normale e non può permettersi quei comportamenti umani e civili che il diritto internazionale stabilisce.

Quando si governa con le armi, i metodi possono essere solo questi.

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