lunedì 16 luglio 2007

Rileggendo il MOTU PROPRIO

Ogni volta che rileggo il documento papalino trovo qualche finezza che merita considerazione.

Ci sono delle "perle teologiche" davvero notevoli. I vescovi vengono scavalcati o, meglio, dribblati. In pratica sono ridotti al rango di notai.

Il tutto è giocato a favore dei tradizionalisti che potrebbero trovare opposizione in alcuni vescovi più attenti alla base ecclesiale e ancora favorevoli ad alcune aperture conciliari.

La lettera ai vescovi che accompagna il Motu Proprio è ancora più esplicitamente autoritaria e subdola.

In pratica il papa si pone nettamente sopra il collegio episcopale al quale chiede, senza mezzi termini, di adeguarsi e di non creare ostacoli ai desideri e alle richieste dei cattolici tradizionalisti.

Il che, tutto sommato, è spiegabile, vista la totale mancanza di coraggio e di autonomia che i vescovi cattolici da molti anni manifestano nei confronti della autorità papale. Sono caporali di giornata e il papa li tratta secondo il loro grado.

Lunedì 16 luglio presento i due documenti papali al gruppo di Moncalieri

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