sabato 11 agosto 2007

D O L O R E

Nella vicenda dei preti torinesi e delle altre persone a vario titolo coinvolte, lasciamo lavorare la magistratura.

I nostri giudizi non aiutano e possono essere precipitosi. Io percepisco tanto dolore e mi sembra che si tratti di un quadro in cui tutte le parti in causa sono nell’angoscia.

La magistratura farà certamente tutto il possibile per ricostruire il quadro complessivo, i fatti e le eventuali responsabilità.

Personalmente, nella ricerca della giustizia, sento che sia importante non abbandonare nessuna di queste persone, non lasciarle sole nelle difficoltà o materiali o psicologiche o spirituali.

Spero che anche dentro l’istituzione ecclesiastica si trovi il coraggio di parlare con franchezza di un disagio che sul terreno affettivo e sessuale, aldilà di queste vicende, riaffiora continuamente.

E poi anziché abbandonare eventuali vittime e pedofili, prenderci cura delle persone per ricostruire percorsi il più possibili sereni o, almeno, vivibili.

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