venerdì 3 agosto 2007

QUESTA BELLA SOCIETA’

Il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Venezia, gioca a fare il progressista. “Pronti al dialogo con l’Islam “… purché si tratti di islamici a nostra immagine e somiglianza.

E’ già meglio che sconfessarli, ma è pur sempre un modo elegante per “includerli” nella nostra cultura.

Siamo lontani da quanto scrive l’antropologo Remotti: occorre essere disposti a riconoscere il “formativo”, e non semplicemente aggiuntivo o oppositivo, dell’alterità.

Se a Milano e in tutta Italia non c’è obbligo di assistenza tra persone che vivono insieme, allora la mancanza di una legge sulle unioni civili (per esempio i DI.CO) diventa una grave inadempienza del Parlamento rispetto alla Costituzione.

Sui fatti, veri o presunti, di Rignano non sarebbe meglio fare un po’ di silenzio?

Mele, questo onorevole dell’UDC (il “partito dei valori tanto decantati da Casini), è uno dei grandi difensori della “famiglia cristiana”, della lotta alla corruzione, uno dei firmatari della proposta dei test antidroga sui parlamentari.

Beata coerenza…

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