mercoledì 1 agosto 2007

SEI GAY: STATTENE A CASA

Gli ispettori che il ministro Fioroni ha mandato a Gela per ora non hanno smentito la denuncia del diciassettenne di Gela, vittima del disprezzo dei suoi compagni e, in modo ancora più grave, della incompetenza e della irresponsabilità di insegnanti e preside.

Come non sospendere per cinque anni l’insegnante e la preside, se i fatti saranno confermati? Persone così impreparate possono svolgere ruoli del genere solo nella scuola italiana.

Andrebbe, certo, verificata la salute mentale di insegnante e preside perché un tale comportamento lascia intendere, oltrechè ignoranza, il bisogno di un seria terapia psicologica per queste due donne.

Per tutelare il loro diritto ad un lavoro decoroso, esse potrebbero essere collocate in mansioni diverse (pulizie, bidelle, segretarie). Ma aldilà della grave vicenda di Gela, resta la necessità di una preparazione degli insegnati sul terreno dell’identità, delle relazioni, dell’affettività.

E’ urgente rivedere i libri di testo, i dizionari, dando largo spazio alla conoscenza della realtà omosessuale e transessuale, alle leggi vigenti nei vari paesi d’Europa e del mondo, alle varie posizioni delle religioni e delle teologie.

Questo è un bisogno di cultura imprescindibile. Se non ci si muove in questa direzione, allora ha ragione Francesco Merlo che su Repubblica del 27 luglio scriveva: “Oggi la scuola italiana è l’imperio del luogo comune, è il trionfo della cecità mentale che ti porta a biasimare e a umiliare il diverso. La scuola in Italia è diventata il suo contrario. Da luogo di formazione dell’elite a luogo di deformazione di massa”.

Signor Ministro Fioroni, metta all’ordine del giorno 15 giorni di studio - tanto per partire da qualche tema preciso e attuale - per le insegnati e gli insegnati di ogni ordine e grado delle scuole della nostra Repubblica.

L’intolleranza, il pregiudizio, l’umiliazione hanno fatto danni abbastanza. Bisogna reagire.

E poi, signor ministro, rispetto all’omosessualità… forse un bel corso farebbe bene anche a Lei, visti i trascorsi del Family Day.

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