Quando si scende dal palcoscenico e si viene alla realtà, i grillini sono già divisi e Grillo comincia a vedere che gli osanna si attenuano. Repubblica del 18 settembre, nella cronaca di Torino, registra questo sconcerto molto costruttivo.
Perplessi e pieni di dubbi. Gli amici torinesi di Beppe Grillo (1400 persone in questo momento, di cui un centinaio «attivisti») si interrogano a colpi di blog sulla proposta delle liste civche, e anche tra gli organizzatori del V-Day di piazza Castello sono in molti a dirsi assolutamente contrari all'iniziativa.
Proprio per confrontarsi uscendo dalla rete e piombando nella realtà del faccia a faccia, il gruppo sì affronterà stasera in una riunione fissata alle 20.45 in via Martini 4/b, sede della Casa Umanista.
«È necessario parlare anzitutto delle questioni che ci pone il post di Grillo sulla trasformazione dei gruppi in liste civiche, spiega una delle organizzatrici, Elena Sargiotto, alìas «Alissa» sul blog, e l'obiettivo sarà anche trovare una persona in grado di parlare per tutti durante una eventuale partecipazione alla trasmissione Annozero: «Una volta individuata una posizione minima condivisa, se ci riusciamo!», ironizza ancora Alissa in un suo messaggio.
Ed è proprio la questione delle liste a scatenare le voci e a dividere gli «amici» in molti temono di travalicare la barricata della politica e in questo modo costituire un partito, proprio ciò di cui molti di loro non vogliono sentire parlare.
C'è dunque chi si sente «tradito», chi preferiva aspettare che passasse un po' di tempo dal V-Day, chi ha il terrore di essere strumentalizzato e chi già si sente tale.
Se da un lato uno dei principali organizzatori, come Sergio Battaglino, tenta di calmare le acque («non abbiamo nessuna intenzione di fondare un partito, ma appoggeremo le liste civiche che seguiranno le linee etiche e di trasparenza di cui parliamo da anni e che hanno dato la spinta alla nostra raccolta firme»), dall'altro c'è chi si chiama fuori ed esprime sdegno e disapprovazione.
Si legge sul blog: «Se alcune persone decidono di creare una lista civica che si chiama amici di Grillo, a meno che non lo decida la maggioranza, a mio avviso si tradisce la volontà delle persone che sinora hanno lavorato e hanno costruito senza pensare a questo sbocco».
A scatenare le polemiche più infuocate è stata una mail giunta agli amici torinesi che informava della decisione di presentare a Pescara una lista «by amici di Beppe Grillo», che a quanto pare avrebbe avuto il supporto del comico.
«Poteva farcelo sapere, dovevamo essere informati perché questa iniziativa, in questo momento, ancora non ci rappresenta», spiega ad esempio Andrea Sacco. «E vero, questa decisione delle liste ci ha destabilizzato e ha creato sdegno e confusione in molti di noi - ha spiegato ancora - io personalmente non provo rabbia, voglio prima capire e sono contento anche che ci sia un dibattito e un confronto perché questa è democrazia.
Può essere che molta gente si sentirà tradita e si allontanerà. Del resto però sono state dette e riportate anche interpretazioni sbagliate sul pensiero di Grillo. Secondo me lui fa politica ma non entrerà mai in un partito, perché ha una condanna alle spalle per omicidio colposo e perché a fare quello che fa guadagna molto di più».
«La questione delle liste non ce l'aspettavamo come tempi e modi-ha spiegato invece Elena-Alissa - quello che noi stiamo facendo è già politica, ma con un ruolo diverso, quello di libera aggregazione di cittadini risvegliati.
La preoccupazione è quella di perdere questa identità. L'idea di trasformarci in una lista civica non è venuta da noi e non sappiamo se siamo pronti o interessati a fare questo passo».
Perplessi e pieni di dubbi. Gli amici torinesi di Beppe Grillo (1400 persone in questo momento, di cui un centinaio «attivisti») si interrogano a colpi di blog sulla proposta delle liste civche, e anche tra gli organizzatori del V-Day di piazza Castello sono in molti a dirsi assolutamente contrari all'iniziativa.
Proprio per confrontarsi uscendo dalla rete e piombando nella realtà del faccia a faccia, il gruppo sì affronterà stasera in una riunione fissata alle 20.45 in via Martini 4/b, sede della Casa Umanista.
«È necessario parlare anzitutto delle questioni che ci pone il post di Grillo sulla trasformazione dei gruppi in liste civiche, spiega una delle organizzatrici, Elena Sargiotto, alìas «Alissa» sul blog, e l'obiettivo sarà anche trovare una persona in grado di parlare per tutti durante una eventuale partecipazione alla trasmissione Annozero: «Una volta individuata una posizione minima condivisa, se ci riusciamo!», ironizza ancora Alissa in un suo messaggio.
Ed è proprio la questione delle liste a scatenare le voci e a dividere gli «amici» in molti temono di travalicare la barricata della politica e in questo modo costituire un partito, proprio ciò di cui molti di loro non vogliono sentire parlare.
C'è dunque chi si sente «tradito», chi preferiva aspettare che passasse un po' di tempo dal V-Day, chi ha il terrore di essere strumentalizzato e chi già si sente tale.
Se da un lato uno dei principali organizzatori, come Sergio Battaglino, tenta di calmare le acque («non abbiamo nessuna intenzione di fondare un partito, ma appoggeremo le liste civiche che seguiranno le linee etiche e di trasparenza di cui parliamo da anni e che hanno dato la spinta alla nostra raccolta firme»), dall'altro c'è chi si chiama fuori ed esprime sdegno e disapprovazione.
Si legge sul blog: «Se alcune persone decidono di creare una lista civica che si chiama amici di Grillo, a meno che non lo decida la maggioranza, a mio avviso si tradisce la volontà delle persone che sinora hanno lavorato e hanno costruito senza pensare a questo sbocco».
A scatenare le polemiche più infuocate è stata una mail giunta agli amici torinesi che informava della decisione di presentare a Pescara una lista «by amici di Beppe Grillo», che a quanto pare avrebbe avuto il supporto del comico.
«Poteva farcelo sapere, dovevamo essere informati perché questa iniziativa, in questo momento, ancora non ci rappresenta», spiega ad esempio Andrea Sacco. «E vero, questa decisione delle liste ci ha destabilizzato e ha creato sdegno e confusione in molti di noi - ha spiegato ancora - io personalmente non provo rabbia, voglio prima capire e sono contento anche che ci sia un dibattito e un confronto perché questa è democrazia.
Può essere che molta gente si sentirà tradita e si allontanerà. Del resto però sono state dette e riportate anche interpretazioni sbagliate sul pensiero di Grillo. Secondo me lui fa politica ma non entrerà mai in un partito, perché ha una condanna alle spalle per omicidio colposo e perché a fare quello che fa guadagna molto di più».
«La questione delle liste non ce l'aspettavamo come tempi e modi-ha spiegato invece Elena-Alissa - quello che noi stiamo facendo è già politica, ma con un ruolo diverso, quello di libera aggregazione di cittadini risvegliati.
La preoccupazione è quella di perdere questa identità. L'idea di trasformarci in una lista civica non è venuta da noi e non sappiamo se siamo pronti o interessati a fare questo passo».
Nessun commento:
Posta un commento