venerdì 9 novembre 2007

ADDOSSO AL RUMENO

Quando il disagio e la violenza crescono, c’è sempre chi va alla ricerca del capro espiatorio. Nessuno vuole assolvere chi violenta o stupra o uccide, che sia rumeno o bielorusso o marocchino...

Le responsabilità vanno dichiarate ed i reati vanno puniti, senza però mettere nel mucchio colpevoli, innocenti, persone assolutamente estranee alla violenza, come rischia di fare ogni decreto di emergenza.

Ma la destra cerca di sollevare un polverone in cui poter confondere le acque e le idee ed immergere nel pentolone della criminalità tutti gli stranieri che sono in situazioni di estrema povertà. In questo modo si cerca di seminare sospetto verso ogni straniero che viene guardato come un potenziale criminale.

Si dimentica che nel delitto di Roma è stata una donna rumena -straniera come il violentatore- a denunciare il crimine e ad indicare il responsabile. Il marito di Giovanna Reggiani ha trovato l’intelligenza, la nobiltà ed il coraggio di dire che queste azioni possono purtroppo essere compiute anche da italiani e che non va messo in atto un circuito di odio per lo straniero.

La destra, da sempre pazza e violenta, dice che l’Italia va restituita agli italiani. Se per un giorno i quattro milioni di stranieri che vivono pacificamente e laboriosamente nel nostro paese abbandonassero l’Italia, mezze le industrie del nord est si fermerebbero e quasi un milione di famiglie sarebbero in difficoltà nell’accudimento dei loro familiari anziani.

E’ il tempo di agire, cioè fare più giustizia, più accoglienza. Questa è l’azione necessaria. Altrimenti la società diventa terreno di scontro e di caccia. Oggi è caccia al rumeno e domani sarà caccia al marocchino… come da sempre è caccia all’omosessuale.

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