mercoledì 21 novembre 2007

CHE TERREMOTO...

Ve ne siete accorti? Dicono che nel lezionario di prossima pubblicazione cambierà l’Ave Maria… Però, per non turbare i devoti, nella recitazione privata e nel rosario tutto rimarrà invariato…!

Capirete… con tutti i problemi che ci sono, il cambio di una parola dell’Ave Maria potrebbe determinare o il crollo del governo o l’aumento ulteriore del petrolio. Sarebbe crisi internazionale e così la presidenza della conferenza episcopale italiana (CEI) ha deciso di tranquillizzare i devoti mariani.

Io mi domando, invece, se correggeranno quell’errore che falsifica la traduzione del testo greco. Infatti “piena di grazia” è una errata traduzione del participio passato kecharitomene.

Non è Maria che ha il privilegio di essere piena di grazia, ma – come altri passi ci ricordano rispetto ad altri personaggi biblici – il testo vuole sottolineare che è da Dio che le persone, compresa Maria, sono fatte oggetto del Suo amore gratuito.

Il testo è prima di tutto il riconoscimento dell’agire di Dio e non, come vuole la dogmatica tradizionale mariana, una esaltazione di Maria.

Ma, siccome il dogma nella chiesa cattolica ufficiale sta prima della verità, si fanno peripezie esegetiche per dire che “piena di grazia” è, tutto sommato, l’equivalente del testo originale. E noi non ne faremo certo una battaglia.

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