“Sì, il velo è oppressione, ma anche la mercificazione è oppressione. Sono due facce della stessa medaglia. Ci sono donne che lo portano come altre usano il trucco: per questo definisco il make-up un velo postmoderno. Perché si mettono il rossetto sulle labbra? Perché mostrano il reggiseno e indossano minigonne cortissime? Perché sono considerate un oggetto sessuale. Essere coperte per dettami religiosi oppure spogliate per leggi di mercato è sempre una forma di schiavitù".
“Il velo sul cervello è molto peggio del velo sui capelli”.
“Caro Dio, perché preferisci mio fratello? Lui è pigro e stupido, non fa nulla né a scuola, né a casa, mentre io mi impegno. Come fai a preferire lui?”.
Nawal El-Sadaawi, autrice di queste righe, è una veterana delle donne femministe del mondo arabo, iniziò giovanissima la battaglia contro l’infibulazione.
“Il velo sul cervello è molto peggio del velo sui capelli”.
“Caro Dio, perché preferisci mio fratello? Lui è pigro e stupido, non fa nulla né a scuola, né a casa, mentre io mi impegno. Come fai a preferire lui?”.
Nawal El-Sadaawi, autrice di queste righe, è una veterana delle donne femministe del mondo arabo, iniziò giovanissima la battaglia contro l’infibulazione.
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