domenica 20 gennaio 2008

RIVALTA

Il “Gruppo Primavera” ha voluto svolgere con me un pomeriggio di ricerca nei locali della cascina del Gruppo Abele su “Utopia, speranza e vita quotidiana alla luce del Vangelo”.

E' stato un momento di ricerca semplice, aderente alla realtà. Stiamo per entrare nel decimo anno di cammino e l'interesse, mentre figli e figlie si sono fatti grandini, è sempre più rivolto ad un cammino di fede adulta.

Avere un “luogo” in cui poter nutrire e confrontare la ricerca di fede è stato da tutti/e riconosciuto come un privilegio oggi nel contesto di frammentazione delle relazioni ed in un clima ecclesiale di esteriorità e di spettacolarità.

Molti cristiani/e dentro la chiesa cattolica non trovano più un luogo in cui confrontarsi tra fratelli e sorelle, in libertà, in semplicità, senza sentirsi addosso il giudizio, i diktat, le chiusure, i divieti.

Manca soprattutto lo spazio “alimentativo” della parola di Dio perchè ormai l'istituzione ecclesiale chiede obbedienza, allineamento alla voce del papa, intruppamento nelle battaglie contro la modernità in tutte le sue forme. Non ci aiuta a pensare, anzi, vuole pensare al posto nostro.

“Manca, diceva Vilma, la chiesa piccola, quella che è vicina alla nostra vita e ci accompagna nei nostri giorni quotidiani. Prevale la chiesa grande, telematica, che occupa il video, ma non alimenta la fede. E' la chiesa vicina alla vita che ci aiuta a leggere il Vangelo e a viverlo”.

Mi sembra proprio vero. Per questo, con ancora maggiore intensità, la chiesa di base deve vivere alimentandosi alla sorgente della Parola di Dio, della preghiera, nell'impegno laico per una società più egualitaria.

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