domenica 20 gennaio 2008

UN ARCOBALENO INTERESSANTE

(riflessione per il mensile "Confronti" sul seminario nazionale delle Cdb italiane del 8 e 9 dicembre scorso sul tema "Fare Comunità - Ministeri/servizi: quali? Come esercitarli?")


Ognuno di noi legge un incontro, un convegno, un seminario attraverso il suo telescopio. Da esso non si prescinde mai.


Ho trovato nei circa settanta partecipanti un arcobaleno davvero interessante.

Molti vivono intensamente la memoria di una comunità che hanno alle spalle più che non un’esperienza comunitaria in atto. Per altri/e la comunità ha scelto una dimensione familiare.

La quasi totalità delle poche comunità presenti non ha una attività che duri tutto l’anno, ma interrompe nel periodo estivo.

Buona parte dei partecipanti vive l’esperienza, con ritmi e modalità diverse, di un gruppo di lettura biblica. Numerosa la presenza di preti (celibi, sposati, laicizzati, riciclati…).


L’eucarestia è celebrata in poche comunità; altri fanno riferimento a qualche parrocchia o comunità conciliare, altri non la celebrano affatto.


Ho notato nei “racconti” di tutte le persone una grinta estremamente costruttiva ed una prassi di liberazione dentro il sentiero quotidiano davvero consolidata.

Il vangelo, a mio avviso, ha segnato in profondità e fecondità l’esistenza quotidiana laica. Mi sembra un dato preziosissimo.


Su alcuni punti e nodi “facili” (il superamento dell’ottica confessionale, una attenta pratica di laicità, la presidenza dell’eucarestia anche senza prete…) il seminario ha approfondito costruttivamente le posizioni acquisite da circa trent’anni.

Come il percorso comunitario e ministeriale delle cdb riesca a dialogare, a creare ponti, con altre realtà ecclesiali e con tanti cristiani/e sciolti, è un argomento che non ho avvertito presente.

Credo che questa sia oggi una faccia della realtà delle nostre comunità cristiane di base che, a mio avviso, in genere intercettano scarsamente le persone in ricerca di fede o gli emarginati/e dell’istituzione ecclesiastica.

Ma questo è un discorso troppo lungo e troppo scomodo anche per noi e forse ci siamo un po’ congelati entro i nostri schemi per poter prendere nuovi appuntamenti con la vita.


Il clima accogliente e festoso dei 30 della comunità del Coteto ha favorito un dialogo fiducioso e sereno tra sorelle fratelli.

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