Riporto alcuni pensieri di MARCO LODOLI, comparsi su Repubblica del 27 dicembre 07.
Ragione e cuore: l’equilibrio tra questi due motori della nostra esistenza è sempre difficile, basta poco a inaridirsi nell’astrattezza del pensiero o farsi travolgere dall’emotività. E la mia impressione è che in questo periodo storico i sentimenti abbiano scalzato brutalmente ogni riflessione, ogni modesto tentativo di mettere in ordine nel tumulto del cuore…
Certo, i sentimenti sono alla base di ogni espressione artistica, grande o piccola che sia: però bisogna stare attenti a non liquidare il pensiero razionale come un ferrovecchio del tutto arrugginito.
Come un’onda il sentimento incalza, preme, sale, ma la ragione deve alzare le sue dighe, scavare canali, dirigere quella spinta per farla diventare utile e vantaggiosa per i campi scoscesi della vita: altrimenti è solo frenesia che inonda e distrugge.
E ogni artista sa che il primo verso viene dal cuore, ma poi serve un lungo lavoro per dare forma a quell’emozione. Tutto questo oggi è dimenticato, peggio ancora: disprezzato.
Il sentimento è il sovrano assoluto. Eppure bisognerebbe ridare dignità al pensiero e mettere in guardia i ragazzi dalle carognate che il cuore può produrre.
Chi uccide la fidanzata o la moglie per gelosia o brama di possesso obbedisce al cuore. Il serbo che sparava al croato vicino di casa seguiva la voce dissennata del cuore. I tutsi che ammazzavano gli hutu a colpi di machete ascoltavano i consigli folli del cuore.
E i ragazzi che si buttano via in una notte decerebrata corrono dietro agli ordini del cuore.
Forse è giunto il momento di riprendere a ragionare, prima che il cuore giovane della nazione ceda per un collasso irrimediabile, schiantato dalla propria smania indistinta.
Ragione e cuore: l’equilibrio tra questi due motori della nostra esistenza è sempre difficile, basta poco a inaridirsi nell’astrattezza del pensiero o farsi travolgere dall’emotività. E la mia impressione è che in questo periodo storico i sentimenti abbiano scalzato brutalmente ogni riflessione, ogni modesto tentativo di mettere in ordine nel tumulto del cuore…
Certo, i sentimenti sono alla base di ogni espressione artistica, grande o piccola che sia: però bisogna stare attenti a non liquidare il pensiero razionale come un ferrovecchio del tutto arrugginito.
Come un’onda il sentimento incalza, preme, sale, ma la ragione deve alzare le sue dighe, scavare canali, dirigere quella spinta per farla diventare utile e vantaggiosa per i campi scoscesi della vita: altrimenti è solo frenesia che inonda e distrugge.
E ogni artista sa che il primo verso viene dal cuore, ma poi serve un lungo lavoro per dare forma a quell’emozione. Tutto questo oggi è dimenticato, peggio ancora: disprezzato.
Il sentimento è il sovrano assoluto. Eppure bisognerebbe ridare dignità al pensiero e mettere in guardia i ragazzi dalle carognate che il cuore può produrre.
Chi uccide la fidanzata o la moglie per gelosia o brama di possesso obbedisce al cuore. Il serbo che sparava al croato vicino di casa seguiva la voce dissennata del cuore. I tutsi che ammazzavano gli hutu a colpi di machete ascoltavano i consigli folli del cuore.
E i ragazzi che si buttano via in una notte decerebrata corrono dietro agli ordini del cuore.
Forse è giunto il momento di riprendere a ragionare, prima che il cuore giovane della nazione ceda per un collasso irrimediabile, schiantato dalla propria smania indistinta.
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