Al grido di “monaci via dalle nostre terre” una decida di donne, in Grecia, sul monte Athos hanno infranto un divieto secolare e la rigida proibizione di ingresso nell'area teocratica a tutti gli esseri di sesso femminile.
Ma la loro non è stata tanto una lotta femminista o teologica. Hanno protestato con un piccolo corteo di uomini contro l'usurpazione di terreni pubblici e di proprietà private da parte di parecchi monasteri. La polizia ha potuto fermare il drappello quando ormai era entrato nel territorio monastico.
Era il 963 quando sorse il primo monastero sulla più orientale delle penisole della Calcidica. Ma alcuni frati, pur dediti ad una ascetismo rigoroso, avevano preso l'abitudine di abusare delle figlie dei pastori che arrivavano fin lassù per vendere il formaggio.
Allora il patriarcato di Costantinopoli nel 1050, per opporsi a questa violenza, emanò un decreto che proibiva l'accesso alla montagna sacra dell'Ortodossia “alle donne, ai bambini, agli eunuchi e a tutte le facce senza barba”.
Si noti che la legge proibiva l'accesso anche a mucche, cagne, cavalle o pecore. In seguito la regola fu allentata per le gatte, grandi cacciatrici di topi, e per le galline... Che ossessione...
Repubblica di mercoledì 9 gennaio, nel riferire i fatti, aggiunge:
“Ieri, i manifestanti si erano assiepati al confine tra la Calcidica e il territorio della comunità monastica per chiedere l'annullamento di tutti gli atti notarili registrati che riguardano un totale di 8.230 ettari. Nessuno li ha fermati e loro, comprese alcune donne, hanno tracimato.
Secondo la polizia, sei “sacrileghe” sono passibili di denuncia e, se riconosciute colpevoli, rischiano una pena da due a dodici mesi di carcere. “E' stato solo un atto simbolico per richiamare l'attenzione del governo e dell'Unione europea per far cessare le espropriazioni messe in atto da cinque dei 20 monasteri di Monte Athos”, si sono difesi i manifestanti.
Negli anni scorsi diverse organizzazioni femministe, greche e straniere, hanno tentato più volte di far abolire il bando d'ingresso alle donne. Anche il Parlamento europeo , nel 2002 e nel 2003, ha chiesto alla Grecia di abolire il divieto sulla base del principio dell'uguaglianza tra i sessi. Invano.”
Forse attorno al monte Athos si è fatta molta retorica anche in Italia. Bisogna guardare dentro i fatti e... troppa ascesi... nasconde sempre qualcosa di sospetto.
Ma la loro non è stata tanto una lotta femminista o teologica. Hanno protestato con un piccolo corteo di uomini contro l'usurpazione di terreni pubblici e di proprietà private da parte di parecchi monasteri. La polizia ha potuto fermare il drappello quando ormai era entrato nel territorio monastico.
Era il 963 quando sorse il primo monastero sulla più orientale delle penisole della Calcidica. Ma alcuni frati, pur dediti ad una ascetismo rigoroso, avevano preso l'abitudine di abusare delle figlie dei pastori che arrivavano fin lassù per vendere il formaggio.
Allora il patriarcato di Costantinopoli nel 1050, per opporsi a questa violenza, emanò un decreto che proibiva l'accesso alla montagna sacra dell'Ortodossia “alle donne, ai bambini, agli eunuchi e a tutte le facce senza barba”.
Si noti che la legge proibiva l'accesso anche a mucche, cagne, cavalle o pecore. In seguito la regola fu allentata per le gatte, grandi cacciatrici di topi, e per le galline... Che ossessione...
Repubblica di mercoledì 9 gennaio, nel riferire i fatti, aggiunge:
“Ieri, i manifestanti si erano assiepati al confine tra la Calcidica e il territorio della comunità monastica per chiedere l'annullamento di tutti gli atti notarili registrati che riguardano un totale di 8.230 ettari. Nessuno li ha fermati e loro, comprese alcune donne, hanno tracimato.
Secondo la polizia, sei “sacrileghe” sono passibili di denuncia e, se riconosciute colpevoli, rischiano una pena da due a dodici mesi di carcere. “E' stato solo un atto simbolico per richiamare l'attenzione del governo e dell'Unione europea per far cessare le espropriazioni messe in atto da cinque dei 20 monasteri di Monte Athos”, si sono difesi i manifestanti.
Negli anni scorsi diverse organizzazioni femministe, greche e straniere, hanno tentato più volte di far abolire il bando d'ingresso alle donne. Anche il Parlamento europeo , nel 2002 e nel 2003, ha chiesto alla Grecia di abolire il divieto sulla base del principio dell'uguaglianza tra i sessi. Invano.”
Forse attorno al monte Athos si è fatta molta retorica anche in Italia. Bisogna guardare dentro i fatti e... troppa ascesi... nasconde sempre qualcosa di sospetto.
Nessun commento:
Posta un commento