La decisione di “correre da solo” del Partito Democratico ha in qualche modo costretto tutti a riposizionarsi.
Ora il quadro politico è uscito dall’immobilismo e si profila una mobilità più riferita ai programmi che non alle sigle.
Questa lucida intuizione va ascritta in larga misura all’intelligenza e al coraggio di Veltroni.
La partita è difficile e nulla è scontato, ma si assesta un duro colpo alle “alleanze delle sigle” per costruire percorsi e convergenze sui programmi.
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