sabato 16 febbraio 2008

SICILIA VIVA

Esiste una Sicilia che non si identifica con Cuffaro e l’UDC.

Sono anni che il sindaco di Gela, Rosario Crocetta, riceve minacce e insulti dai clan e dai boss.

In questa settimana è toccato anche a monsignor Pennisi, vescovo di Piazza Armerina.

In questi anni in Sicilia sta avvenendo anche a livello istituzionale (pensiamo anche al presidente della Confindustria siciliana) un risveglio di consapevolezza e di impegno.

Piena solidarietà a Crocetta e Pennisi perché questo loro non cedere alle intimidazioni è forte di un cammino del popolo che cerca le vie per un affrancamento dalle mafie.

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