martedì 29 aprile 2008

GRILLO: SAPERLO CAPIRE E VALORIZZARE

In questi tempi non vedo perché ci si debba opporre a Grillo. In fondo le cose che dice sono di una ovvietà sconcertante e chi legge qualche buon giornale le trova da almeno 30 anni.

Non è più il Grillo creativo. Ma ripete le solite cantilene chiassose che però non fanno male a nessuno. Può far sorridere tanto Berlusconi, che Ruini, che Veltroni.

La sua loquela sferzante è l’arte di un comico che cerca di sopravvivere. Non è un politico, ma un demagogo che dà voce a malumori forti e legittimi. Questo è il suo mestiere. Non ascolto certo Grillo per avere un’informazione rigorosa.

Scrive Francesco Merlo: “L’importante è che, tra una stupidaggine e l’altra di filosofia etica, ci faccia ridere e magari anche ghignare con i suoi lazzi, le sue pernacchie, la sua strumentazione di comico” (Repubblica 26 aprile).

Prendere sul serio Grillo sarebbe ridicolo e poco rispettoso del suo mestiere. Spero che il suo spettacolo comico continui e poi… lasciamogli l’illusione, tipica dei narcisisti, di dire sempre straordinarie verità.

Forse lui, almeno qualche volta, crede davvero di darci informazioni di prima mano.

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