venerdì 9 maggio 2008

UN UOMO SOLO AL COMANDO

Riporto da Repubblica di giovedì 8 maggio questa breve riflessione.

Un governo proprietario, ma “a responsabilità limitata”. Il quarto esecutivo di Silvio Berlusconi, che ieri ha ricevuto l’incarico dal capo dello Stato, è un governo forte, perché il “padrone” conta.

E insieme anche leggero, perché i “soci” partecipano ma non pensano. Stavolta il Cavaliere non ci ha stupito con effetti speciali. Non ha neanche provato a mettere insieme un “dream team”.

Non ci sono i Lamberto Dini prelevati dalla Banca d’Italia (come nel 1994) o i Renato Ruggiero precettati dal Wto (come nel 2001).

La squadra che oggi giurerà nelle mani del Presidente della Repubblica è tagliata a misura della biografia personale del premier, che dopo quindici anni di leaderismo avventuroso ma fatalmente bellicoso, coincide ormai a tutti gli effetti con la biografia della nazione.

Non ci sono sorprese nella gerarchia dei ministri né invenzioni nella distribuzione degli incarichi. Non ci sono grandi personalità della politica né brillanti innesti dalla società civile. C’è un uomo solo al comando. E questo basta.

Un attore solo e tante “marionette”. Qualcuno si domanda se non siamo al regime.

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