Uno dei “frutti avvelenati” della paura consiste proprio nella progressiva riduzione dell’ambito di interesse culturale e politica.
La paura ci sollecita a pensare sempre di più in piccolo, a noi, a ciò che è vicino…e ci priva progressivamente della “disponibilità” e della serenità necessarie per pensare in grande e per analizzare.
La paura facilita le semplificazioni, le visioni ideologiche e diminuisce la nostra capacità di analizzare la realtà.
Nella paura ci chiudiamo e il mondo è soprattutto il nostro mondo, quello da difendere dall’aggressione dei “diversi”.
Chi semina paura può portare la gente dove vuole. Mediaset ha fatto questa “operazione paura” e Berlusconi ha vinto le elezioni.
La paura ci sollecita a pensare sempre di più in piccolo, a noi, a ciò che è vicino…e ci priva progressivamente della “disponibilità” e della serenità necessarie per pensare in grande e per analizzare.
La paura facilita le semplificazioni, le visioni ideologiche e diminuisce la nostra capacità di analizzare la realtà.
Nella paura ci chiudiamo e il mondo è soprattutto il nostro mondo, quello da difendere dall’aggressione dei “diversi”.
Chi semina paura può portare la gente dove vuole. Mediaset ha fatto questa “operazione paura” e Berlusconi ha vinto le elezioni.
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