Riporto da l’Unità del 25 maggio questa riflessione concreta che va ben oltre le generiche parole dei vescovi.
Il povero che mette piede in Italia per lasciarsi alle spalle la fame, la guerra, la miseria, diventa automaticamente un criminale (anche se arriva per cercare un onesto lavoro, come hanno fatto gli emigrati italiani in tempi non remoti) e viene sbattuto in gattabuia.
“Comunione e Liberazione”, abituata ad applaudire i ricchi, non batte ciglio; i parroci che tutti i giorni esercitano la pietà cristiana nei quattro angoli sperduti del paese, non hanno voce. Nessuno si scandalizza per il fatto che il cristianesimo, che fu uno scandalo, non esiste più nelle nostre coscienze addormentate. È flatus vocis, rito senza più mito.
I poveri che giungono da noi ci liberano dai lavori che nessuno vuole fare: accudiscono i nonni, lavano i nostri cessi, raccolgono la spazzatura, si arrampicano sulle impalcature pericolose, fanno gli sguatteri, portano i cani a spasso. Non importa se sono laureati o analfabeti.
È vero che tra loro si infiltrano i delinquenti, come è vero che dietro la clandestinità ci sono le nostre organizzazioni criminali. Ma per combattere tutto questo bastano le leggi esistenti dello Stato.
Il povero che mette piede in Italia per lasciarsi alle spalle la fame, la guerra, la miseria, diventa automaticamente un criminale (anche se arriva per cercare un onesto lavoro, come hanno fatto gli emigrati italiani in tempi non remoti) e viene sbattuto in gattabuia.
“Comunione e Liberazione”, abituata ad applaudire i ricchi, non batte ciglio; i parroci che tutti i giorni esercitano la pietà cristiana nei quattro angoli sperduti del paese, non hanno voce. Nessuno si scandalizza per il fatto che il cristianesimo, che fu uno scandalo, non esiste più nelle nostre coscienze addormentate. È flatus vocis, rito senza più mito.
I poveri che giungono da noi ci liberano dai lavori che nessuno vuole fare: accudiscono i nonni, lavano i nostri cessi, raccolgono la spazzatura, si arrampicano sulle impalcature pericolose, fanno gli sguatteri, portano i cani a spasso. Non importa se sono laureati o analfabeti.
È vero che tra loro si infiltrano i delinquenti, come è vero che dietro la clandestinità ci sono le nostre organizzazioni criminali. Ma per combattere tutto questo bastano le leggi esistenti dello Stato.
Vincenzo Cerami
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