lunedì 7 luglio 2008

BOLOGNA - PD

"Si allunga la coda polemica del Gay Pride bolognese. Gli slogan contro la Chiesa gridati nel corso della manifestazione di sabato, non sono andati giù a monsignor Ernesto Vecchi che, sul quotidiano La Repubblica, ha ammonito il PD: "Appoggiando certe iniziative rischia di perdere voti...". Ma i democratici - che pure con il segretario Andrea De Maria e il senatore Walter Vitali, condannano gli insulti -, in consiglio comunale hanno votato contro la solidarietà alla chiesa invocata dal PDL e dall'Udc. Ma la porta del dialogo con la Curia resta aperta: stasera sarà l'assessore all'Urbanistica, Virginio Merola, a rappresentare il Comune alla processione con la Madonna di Lourdes.Che partirà, ironia della sorte, da quella stessa piazza 8 agosto già teatro del Gay Pride, prima di concludersi con una messa officiata dall'arcivescovo Carlo Caffarra. Il testo del centro destra bocciato in aula parlava di "espressioni offensive" e manifestava solidarietà alle gerarchie ecclesiastiche. Ma Sergio Lo Giudice (Pd) l'ha liquidato così :"Denota una volontà strumentale di usare una grande manifestazione per i diritti per dividere il Pd". Un concetto espresso anche dall' ex diessina Lina Delli Quadri, che a nome del partito ha preso le distanze dalla" esigua minoranza di partecipanti" che ha insultato la chiesa. Chi non c'è andato leggero è Franco Grillini, ex Ds ora socialista: "Monsignor Vecchi non parla come pastore di anime, ma come capo partito che dà ordini ai deputati cattolici: l'anticlericalismo non è reato, e la laicità è un valore".

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