lunedì 7 luglio 2008

I FURBETTI DEL MONASTERO

Riporto da l'Espresso del 3 luglio 2008 questo articolo davvero prezioso per documentare una realtà di cui nessuno ha parlato. Cinque anni fa feci tutto il possibile per dissuadere alcuni giovani dall'entrare in questo"affascinante " monastero che si presentava loro come una garanzia contro le incertezze della vita e una sicurezza economica. Andrea Milani in poche righe riesce a farci penetrare in questo mondo di pressioni psicologiche, di lavori forzati, di suicidi. Eppure quanti cardinali venivano a visitare e a benedire questo santo monastero!!
Ecco di seguito le vicende di Lanuvio sulle quali cercherò di proseguire l'informazione.

" All'esterno dava l'immagine del monastero moderno, aperto ed ecumenico, tutto preghiere e agricoltura biologica. All'interno però si viveva nell' incubo: coercizione psicologica e processi per i dissidenti, sfruttamento della manodopera e culto della personalità del capo fondatore, affari poco chiari e suicidi inspiegati. La vicenda che riguarda la Fraternità di Gesù è ancora avvolta nelle nebbie della discrezione curiale, ma è ormai certo che, dopo anni di riservatissime denunce alle autorità ecclesiastiche, il Vaticano ha deciso di intervenire, allontanando il guru della Fraternità, don Tarcisio Benvenuti, e il suo braccio destro, don Zeno Sartori, e nominando due commissari con l'incarico di riportare l'ordine nella comunità. Benvenuti è stato esiliato al monastero benedettino di Praglia (Padova), Sartori nell'abbazia di Novalesa, in Piemonte. Per entrambi l'obbligo di residenza, pena la sospensione a divinis.
Nella casa madre della Fraternità di Gesù a CasalPerfetto vicino Roma, i religiosi e le religiose superstiti, una quarantina, tengono le bocche cucite. Ma ormai la consegna del silenzio sta crollando. E anche alla Congregazione dei religiosi l'organismo vaticano competente, confermano che, "dopo un'accurata visita apostolica, sono state prese alcune misure atte a favorire il sereno sviluppo della comunità". Il Vaticano non dà spiegazioni ufficiali. Di certo c'è che la mole di proteste e i raccapriccianti racconti di ex membri della Fraternità hanno infine convinto la Santa Sede che non si poteva più far finta di niente. E dire che le Fraternità aveva fama di affascinante esperimento cattolico eco-chic, lontano mille miglia dall'oppressione clericale che, a quanto pare, era invece diventata pane quotidiano.
In principio non era così. L'esperienza era nata nel 1972, dall'incontro di Benvenuti, Sartori e altri tre giovani, con l'obiettivo di realizzare una semplice comunità di vita cristiana, che mettesse insieme Vangelo e impegno sociale, fede e laicità. Dal Veneto il gruppo si sposta presto nel Lazio. Grazie alla benevolenza del vescovo di Albano e alle donazioni dei simpatizzanti, la Fraternità mette radici, e vara una miriade di iniziative: una cooperativa di falegnameria, una per coltivare prodotti biologici, la comunità Massimo per il recupero dei tossicodipendenti.
Poi, a metà anni Ottanta, una brusca sterzata: don Tarcisio si autoproclama abate, ai membri viene imposto un abito religioso e la disciplina degna di un gulag. Molti ragazzi, inizialmente attratti dagli ideali propagandati, si accorgono che la realtà è tutt'altra. Fagocitati all'interno della comunità e costretti a ritmi di lavoro manuale pesantissimi, vengono sfruttati per finanziare le manie di grandezza e l'alto tenore di vita dei capi. Il controllo di don Tarcisio è durissimo: processi pubblici e ricatti per chi si lamenta, accuse di tradimento per vorrebbe lasciare. Alcuni fuggono. Luca, 20 anni, si suicida gettandosi dal ponte di Ariccia. Nel 2006 un altro "fratello", Leonardo, si impicca.
Chi é riuscito a uscire dall'incubo, ne parla (chiedendo l'anonimato) come dell'esperienza più dolorosa della sua vita: "mi hanno manipolata e rubato la giovinezza", confessa una donna che ha vissuto a Lanuvio per 10 anni. "Il messaggio cristiano è stato strumentalizzato per scopi di potere da chi voleva farsi"profeta"", racconta un altro. " A me hanno strappato anche la fede", conclude un terzo. Non sarà facile rimettere ordine in questo groviglio di sofferenze. Neppure per il Vaticano."

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