martedì 5 agosto 2008

"CLASS ACTION"

Il nuovo Governo ha sospeso l'applicazione della legge approvata dal Senato che autorizza le cause collettive in Tribunale. Diffusa in altri Paesi, essa prevede la possibilità dei cittadini di unirsi e partecipare a procedure collettive contro pratiche commerciali sleali o per mancato rispetto dei contratti da parte di società fornitrici di beni e servizi.
Questa legge, denominata "class action" è molto temuta negli USA dalle multinazionali (ad esempio, ha messo a terra le grandi società del tabacco). La nostra legge, ora bloccata per compiacere la Confindustria e la Confcommercio, prevede che a proporre la "class action" siano le Associazioni di consumatori, riconosciute a livello nazionale oppure Associazioni e Comitati che di volta in volta rappresentino gli interessi collettivi offesi.
La legge è opportuna per equilibrare il mercato, ridurre le speculazioni dei petrolieri sul prezzo della benzina e delle Banche sui tassi d'interesse. E' valida non solo per i cittadini (che se fosse stata in vigore da anni li avrebbe tutelati dai "bond" dell'Argentina e dai rincari delle tariffe R.C. autovetture), ma anche nel mondo imprenditoriale per le piccole imprese e le ditte individuali che debbono difendersi come utenti dalle imposizioni delle società dei telefoni, dell'energia elettrica, del gas, ecc.
Una legge giusta e necessaria, ma lesiva degli interessi speculativi dei Potenti. Per questo è stata bloccata. 

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