Il nuovo Governo ha sospeso l'applicazione della legge approvata dal Senato che autorizza le cause collettive in Tribunale. Diffusa in altri Paesi, essa prevede la possibilità dei cittadini di unirsi e partecipare a procedure collettive contro pratiche commerciali sleali o per mancato rispetto dei contratti da parte di società fornitrici di beni e servizi.
Questa legge, denominata "class action" è molto temuta negli USA dalle multinazionali (ad esempio, ha messo a terra le grandi società del tabacco). La nostra legge, ora bloccata per compiacere la Confindustria e la Confcommercio, prevede che a proporre la "class action" siano le Associazioni di consumatori, riconosciute a livello nazionale oppure Associazioni e Comitati che di volta in volta rappresentino gli interessi collettivi offesi.
La legge è opportuna per equilibrare il mercato, ridurre le speculazioni dei petrolieri sul prezzo della benzina e delle Banche sui tassi d'interesse. E' valida non solo per i cittadini (che se fosse stata in vigore da anni li avrebbe tutelati dai "bond" dell'Argentina e dai rincari delle tariffe R.C. autovetture), ma anche nel mondo imprenditoriale per le piccole imprese e le ditte individuali che debbono difendersi come utenti dalle imposizioni delle società dei telefoni, dell'energia elettrica, del gas, ecc.
Una legge giusta e necessaria, ma lesiva degli interessi speculativi dei Potenti. Per questo è stata bloccata.
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