lunedì 4 agosto 2008

L'Amaca

Riporto da La Repubblica del 29 luglio queste righe sapienti di Michele Serra.
" Ma che malattia avrà, esattamente, la sinistra italiana? Disponeva di uno dei pochi nuovi leader in circolazione, quel Nicky Vendola, che aggiunge alla fama di disenteresse personale e idealismo la rara capacità di farsi capire persino da chi ha meno di 70 anni. E' stato implacabilmente trombato tra canto ottocenteschi e nostalgie novecentesche, inscatolandolo sotto forma di minoranza di una minoranza, in schizofrenico spregio alle indicazioni di un Bertinotti inspiegabilmente abbracciato e applaudito, salvo poi seppellire il suo invito a rinnovarsi sotto le solite inamovibili macerie.
Ripeto, che malattia é? Se é la paura di perdere la carica antagonista, il bene prezioso della cultura critica, che cosa aveva Vendola di inadatto o di controindicato? Perché mai un ragazzo immigrato, un precario stagionato, un omosessuale esasperato dai veti della Chiesa, un giovane operaio con l'orecchino, dovrebbe sentirsi rappresentato dal "serrate i ranghi" di una generazione di ex, che non riesce a scrollarsi di dosso i calcinacci del Muro di Berlino? A che servono i partiti, a preservare sè stessi, la nomenklatura, i privilegi (infimi, in questo caso) della carica, il prestigio (residuo) di essere "compagni dirigenti"?
Aggiunto al catastrofico congresso dei Verdi, quello di Rifondazione conferma lo stato esiziale di un pezzo di Italia del quale si avrebbe pur bisogno."

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