domenica 7 settembre 2008

CAGLIARI: QUANDO LA RELIGIONE E' PROSTITUZIONE

Ci sono poche realtà che si intrecciano tanto profondamente quanto la religione ufficiale e la prostituzione. Uso questa terminologia con la paura di offendere quelle donne,spesso già offese e umiliate, che considero molto migliori e assai più dignitose e pulite della casta sacerdotale gerarchico-vaticana.
La Bibbia è piena di ammonimenti verso i profeti venduti e i sacerdoti prezzolati dal potere. Questa  è la prostituzione che allarma  gli autentici profeti di Israele. Nella storia i papi, i sacerdoti della casta, i profeti al soldo dei potenti sono i prostituti che la parola  biblica bolla ferocemente. Essi traviano il popolo e lo conducono sulla strada delle statue, dei baal, degli idoli.
Guardo pochissimo la televisione, ma domenica 7 settembre, tanto per rovinarmi la digestione del pranzo, ho voluto vedere l'indecente spettacolo di idolatria che il papa ha inscenato approfittando della fede ingenua e sincera di tante persone. Al di là della consueta idolatria madonnara ( alla quale siamo abituati da decenni), la celebrazione della madonna di Bonaria ha costituito un punto alto ed evidente della prostituzione della gerarchia al potere e viceversa.La "chiesa prostituta", tema ricorrente ed esplicito già nella teologia patristica dei primi secoli, a Cagliari ha dato bella vista di sè. Ho notato quegli sguardi furbeschi e sporchetti di piena intesa tra il papa e Silvio Berlusconi.  Sguardi e sorrisi compiacenti come di amanti e complici delle disgrazie di questa Italia che non conosce il decoro della laicità. E non mi è sfuggito quel viscido inchino di Berlusconi e di Letta al cenno ambiguo del volto papale.
Una Italia, si noti,in cui il sindaco di Cagliari si inginocchia, invoca la madonna e chiede al papa la benedizione, completamente dimentico della sua funzione laica. Ti trovi sempre tra chierichetti: spettacolo di degrado morale, di bassume culturale, di ipocrisia sistematica. Tutto ciò, senza contare il dispendio di denaro pubblico perchè in questa Italia nessuno manda mai il conto al vaticano.
Sono spettacoli, cerimonie, divertimenti sacerdotali, incensamenti reciproci dei poteri che le televisioni mettono in circolo continuamente.Tra mercato delle madonne e culto delle reliquie è sperabile che molti credenti possano aprire gli occhi e fare il passaggio dalla superstizione al Vangelo. C'è anche il rischio che molte persone, per onorare la loro intelligenza, chiudano ogni ricerca sul terreno della fede. Ecco perchè è necessario, per amore della fede e dell'onestà, smascherare queste indecenze.

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