mercoledì 1 ottobre 2008

NORMA DA CANCELLARE

Riporto dal Corriere della Sera di sabato 27 settembre una pagina significativa.
«Norma da canceIlare. Il premier non è un sultano»
ROMA<Il Lodo Alfano viola la Costituzione e il principio dell'eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Mi auguro che la Consulta decida in questa direzione, altrimenti perderebbe buona parte della sua autorevolezza>,. Alessandro Pizzorusso - costituzionalista, accademico dei Lincei, per anni professore all'università di Pisa - dice che la notizia che arriva da Miilano "non è una sorpresa".
Perchè professore? "
"Il Lodo Alfano introduce una disparità di trattamento ingiustificaabile fra i quattro presidenti da una parte e i cittadini comuni dall'altra".
Nel 2004 la Corte disse che è necessario assicurare il sereno svolgimento delle loro funzioni.
"E per farli stare sereni fermiamo automaticamente i processi che Ii riguardano anche per i reati comuni? Come giustificazione mi sembra davvero presa per i capelli".
 Succede anche in aItri Paesi, però.
«Su questo sono state dette e scritte un mucchio di inesattezze. Uno scudo penale per il primo ministro esiste solo in Grecia, Portogallo e Israele, mentre in Francia la sospensione dei processi riguarda il Presidente della Repubblica.  In tutto il resto del mondo non c'è: qualcosa vorrà pur dire no?"
Cosa vuol dire, professore?
"Che qui non siamo davanti ad un capo del governo ma ad un sultano che viene sottratto ai processi e, di conseguenza, al rispetto delle regole. Il tutto fatto non con legge costituzionale ma ordinaria".
Quattro anni fa su questo punto la Corte costituzionale non disse nulla.
"Sbagliò. Se proprio si deve fare, uno stravolgimento cosi clamoroso della nostra Costituzione andrebbe letto almeno due volte da ogni Camera".
II "sereno svolgimento" delle funzioni di cui parlava la Corte va secondo lei in qualche modo assicurato?
"si, ma non con un meccanismo del genere. Ricordo che per i reati commessi dai ministri nell'esercizio delle loro funzioni c' è il tribunale dei ministri. Ecco, semmai la strada è questa: una giurisdizione ad hoc ma non una sospensione automatica dei processi che ha tutto il sapore dell'impunità".
 
 
 
 

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