lunedì 10 novembre 2008

NON RIESCE A STARE ZITTO

Saccenteria, incompetenza, occhio da gufo tra le macerie: ecco il sapore della drammatica frenata di Ratzinger sui trapianti d'organo. Nessuno chiede al papa di tacere, ma di documentarsi prima di parlare. Su L'Unità di sabato 8 novembre Concita De Gregorio scrive:
"Il papa ieri ha ritenuto di infliggere l'ennesimo colpo alla speranza di vita di milioni di persone in attesa di trapianto di organo (10.370 solo in Italia) e alla generosità degli 84.518 cittadini che hanno dato il loro consenso alla donazione restringendo ulteriormente i criteri che - secondo la chiesa cattolica - dovrebbero presiedere all'espianto. Sono le vite degli altri. Ignazio Marino, medico, spiega a Cristiana Pulcinelli quanto sia ingiusta e miope l'ingerenza della religione in una materia come questa. Non c'è molto bisogno di spiegare, in realtà. Basta avere vicino qualcuno in quelle condizioni (qualcuno che rischia di morire in attesa di un rene, per esempio) per capire che non c'è troppo da discutere, e che posizioni come questa rendono inascoltabili le prediche sul diritto alla nascita dei feti malformati, alla sopravvivenza dei malati terminali incoscienti e senza speranza. Per fare un paio di esempi, ma si potrebbe continuare".