- Passata la festa dell'incoronazione di Obama, questo cinque novembre, quest'alba portatrice di un sogno e di mille speranze, non va scordata e relegata nel museo dei bei ricordi. Si tratta di un evento che deve avere seguito. Ora Obama è già all'opera e noi vorremmo tutti dargli una mano.
- In questa settimana gli Stati Uniti ci hanno dato, dopo tanti segnali di inciviltà e di violenza, una testimonianza di democrazia e di consapevolezza della stagione nuova in cui stiamo entrando. Mentre Berlusconi definisce Barak Obama "bello, giovane e abbronzato" con il suo solito linguaggio razzista, in America anche le opposizioni hanno manifestato saggezza e onesto riconoscimento della svolta.
- Ma ora la parola passa ai fatti. Perchè i "fatti" sono il "luogo" in cui le passioni ideali cercano di tradursi in realtà, nella "realtà possibile".
- Proprio mentre Obama è diventato presidente USA in California sono stati dichiarati illegali i matrimoni tra gay e lesbiche. C'è di che riflettere. I cambiamenti profondi procedono lentamente. Anche per questo, siccome siamo pieni di speranza, non possiamo cadere nella scorciatoia della retorica.
- La retorica lasciamola al papa nella sua strenua difesa di Pio XII, e a tutti i discorsi che in questa Italia ribadiscono ogni giorno i principi per avere l'alibi di non passare mai ai fatti.