mercoledì 31 dicembre 2008

Un saluto

Ricevo, rispondo e pubblico


Caro don Franco,
mi chiamo Luigi, ho 29 anni e sono un omosessuale credente. Cristiano direi, non cattolico, poichè le ormai quotidiane affermazioni del Vaticano in merito all'omosessualità non possono che allontanarmi da una siffatta istituzione, fomentatrice di odio e di discriminazione.
Con grande fatica ho tentato nel corso della mia esistenza di trovare un equilibrio tra la mia identità sessuale e l'aspirazione a realizzare quotidianamente la parola di Cristo, attraversando lunghi momenti di oscurità e solitudine spirituale.
In questi ultimi anni ho intensificato la mia pratica spirituale attraverso la preghiera e la lettura dei Vangeli, trovando in essi conforto, speranza e la spinta ad agire quotidianamente nella consapevolezza del dolce e amorevole sorriso del Signore su di me.
Durante questo percorso ho avuto modo di imbattermi nel suo splendido blog, nel quale ho avuto modo di scoprire un'interpretazione del cristianesimo che dentro al mio cuore sapevo essere possibile, ma che sino a quel momento non avevo avuto modo di incontrare.
La voglio pertanto ringraziare per il suo splendido e coraggioso lavoro, attraverso il quale sta dando a tante persone la possibilità di sperare nella rinascita di un cristianesimo libero dalle pastoie del potere e dell'avidità.
Con immenso affetto e stima,

Luigi


Caro Luigi,

persone come lei sono il segno che esiste una chiesa "altra" mille miglia lontana dall'indecente istituzione cattolica-romana, un monumento blasfeno ed idolatrico.
Dio si è fatto strada verso il suo cuore ed è venuto incontro alla sua ricerca. Ora ne avverte la presenza calda ed amorosa. E' il vangelo che nutre il nostro cammino. Allora, come lei mi scrive, di lì attingiamo nutrimento per la nostra vita quotidiana.
La ringrazio della stima e della solidarietà che mi manifesta. Nel mio piccolo ed assiduo impegno quotidiano cerco anch'io di aprire sentieri verso la sorgente che è Dio.
Ricevo migliaia e migliaia di lettere che mi danno a sperare che, nonostante tutto, molti uomini e molte donne collochino le loro vite sul sentiero del nazareno per un "cristianesimo libero dalle pastorìie del potere e dell'avidità".
Caro Luigi, su questo cammino non stanchiamoci. gettiamo semi con fiducia e il sole di Dio può "fare miracoli" anche attraverso le nostre piccole mani. Ogni giorno anch'io, nella pochezza delle mie forze di vecchietto, cerco di ascoltare il sibilo del "vento di Dio" per lasciarmi riscaldare e rimettere in cammino.
A Lei un abbraccio forte forte.

don Franco Barbero