giovedì 22 gennaio 2009

DUE LETTERE

Ricevo, rispondo e pubblico


Carissimo don Franco,

questa mail potrà sembrarle senza un vero argomento, forse inutile. Ma sento nel profondo che è mio dovere ringraziarla per quello che fa per noi omosessuali ogni giorno.

Sono un ragazzo gay di 17 anni: sono cresciuto in una famiglia molto cattolica, e per me gli anni di accetazione sono stati un vero e proprio inferno. Non riuscivo a capire perchè Dio avesse voluto punirmi facendomi gay, rendendomi automaticamente escluso dal Suo amore.

Anzi, questi ragionamenti mi hanno portato per qualche tempo a dubitare della Sua esistenza, del Suo essere Padre. Ma poi piano piano ho dato ascolto a quello che davvero il mio cuore mi suggeriva, a quello che gridava con parole prive di voce: Dio ti ha creato! Sei una creatura di Dio come ogni essere umano, come ogni uccellino che si posa a terra per beccare qualche briciola, come ogni fiore che sboccia in primavera!

"E non valiamo noi più di un uccellino?" Se oggi mi sono salvato dal mare della solitudine, carissimo don Franco, lo devo anche a lei.

Lei, con i suoi scritti, con i suoi video, con la sua testimonianza di vita in Cristo, mi ha fatto capire che l'Amore non si valuta in base al sesso delle persone, ma dalla grandezza dell'anima.

Siamo tutti sentinelle nella notte, come gridava Isaia: la notte è finita, ma il mattino non è ancora arrivato. Aspetto anch'io il mio mattino.

E vorrei che, quando il mattino dell'Amore sarà sorto anche per me, sia lei, caro Don Franco, a celebrarlo col matrimonio. Che Dio la benedica.

Con sentita riconoscenza,
Marco.


Carissimo Marco,

la tua lettera mi ha suscitato una forte emozione. A soli 17 anni hai già compiuto un significativo cammino di consapevolezza, di umanità e di fede.

Ringrazio Dio se qualcuna delle mie parole o qualche mio atto ha potuto esserti utile. Cerco ogni giorno, dalla mia posizione di marginalità, di mettermi in cammino sulle orme di Gesù.

Sono io che debbo molto, moltissim ai gay perché dalle vostre voci, dalle vostre esperienze ho imparato che l'Amore non è incluso in un solo modello, ma si concretizza in tanti modi diversi.

Capire l'amore, viverlo è la sostanza della nostra vita e della nostra fede. E il cammino non è mai compiuto. Penso, con un pizzico di invidia, al lungo spazio di vita che hai davanti a te. Io ho 70 anni e ringrazio continuamente Dio per il dono del tempo che ho potuto vivere.

E' bello pensare, pregare e lottare perché nel tempo che viene crescano lo spazio dei diritti delle persone, del reciproco rispetto, la solidarietà.

La vita ha, in realtà, tante scansioni, tanti "tempi", tante stagioni, ma accoglierla, abbracciarla e "gettarla" ogni giorno nel solco dell'amore è come far crescere un alberoche mette radici nella terra e guarda il cielo. E poi, cara sentinella, anche se il mattino tarda, ... arriverà...

Farò il possibile di "resistere" fino al giorno, carissmo Marco, in cui potrò celebrare con "voi" la gioia di un bel matrimonio. Ohè... senza fretta, anche se il cuore vorrebbe correre. Tieni viva la tua fiamma per altri 70 anni...

Ti abbraccio forte

don Franco



Carissimo don Franco...

eccomi di nuovo qui! Stavo rivedendo alcune mail e ho riletto la tua ultima nella quale facevi riferimento al libro di Vigil, "Teologia del pluralismo religioso". L'ho comprato, lo sto leggendo e lo trovo semplicemente splendido.

E' storico nel suo percorso, molto puntuale e rigoroso nell'analisi e fornisce degli spunti di riflessione coinvolgenti: davvero offre la possibilità di vedere gli "altri", le loro concezioni religiose e quindi noi stessi con occhi diversi, finalmente sereni, fiduciosi nel fatto che Dio prende tutti per mano. Ne parlerai nel gruppo? (forse lo hai già fatto e me lo sono perso...)

Ho pensato questo: siamo tutti diversi l'uno dall'altro, nella nostra storia e nel carattere, quindi Dio deve "per forza" scegliere la strada che con più probabilità è quella che arriva fino al nostro cuore, altrimenti è fatica sprecata anche per Lui!

Dio ripetta la nostra volontà di accoglierlo o no, però si presenta a me, a te, ad ogni persona sotto diversi "abiti", altrimenti c'è il rischio che non lo riconosciamo neppure.

Qualcuno ci propone con foga una verità assoluta, immutabile, un'autostrada che senza fallo e con certezza porta alla meta...tagliando nel suo cammino alberi, spianando colline e scavando montagne, senza accorgersi della bellezza e della dolcezza della creazione che sta tagliando, spianando, scavando!

Dio non procede su un'autostrada dalla quale si vede soltanto un paesaggio rapido e tutto uguale, ma cammina, perdendosi magari un po', su piccoli sentieri, su viottoli di campagna, su stradine tortuose.

Così tutti si possono fermare quando sono stanchi, ricominciare a camminare in compagnia delle altre creature che popolano boschi, colline, montagne, godere della compagnia di nuovi compagni di viaggio e arrivare alla meta insieme, probabilmente (orrore forse per certe orecchie severe!) anche felici del viaggio.

Con affetto a te e alla tua famiglia (e buone feste con molto ritardo!)
Luisella


Carissima Luisella,

tu davvero hai un cuore grande... Penso spesso che Dio, quando "entra in azione" nelle nostre vite (e noi non Lo riduciamo ad una mummia o ad un idolo), dilata i nostri cuori.

E' così bello e rallegrante pensare che Dio ci raggiunge per mille sentieri. La fede può mandare in frantumi le nostre manie di "possesso salvifico". Su tua proposta venerdì 9 gennaio ho presentato al gruppo di Torino l'idea di fare un "laboratorio teologico" sul libro di Vigil.

Anch'io l'ho trovato estremamente interessante ed è una "pista teologica" che mi interessa fin dagli anni '70.

Grazie, cara Luisella, dei tuoi pensieri così biblici e così poetici. Li metto nel mio cuore all'inizio di questo anno per "camminare in compagnia delle altre creature" sapendo che su ogni strada Dio sa rendersi presente e indicarci i sentieri dell'amore.

Salutami tuo marito e i vostri figli. A te un abbraccio pieno di affetto. Spero di vederti presto.
don Franco

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