Sono più che mai convinto che l'insediamento di Obama alla presidenza USA segni un punto di svolta rispetto alla presunzione della superiorità morale, religiosa e culturale di chi ha la pelle bianca. Ma non concordo con Zucconi quando scrive che oggi finisce il razzismo. Questo per tre ragioni.
- Questo è un momento magico e il vento soffia per Obama, ma i venti sono mobili e spesso imprevedibili.
- gli USA, anche se i giornalisti e gli analisti in genere non ne tengono ancora conto adeguatamente, non sono più il centro del mondo, la macchina economica, la potenza infrangibile. Gli ultimi anni ci hanno fatto vedere l'altra faccia, gli USA da soli ormai possono poco.
- Il razzismo purtroppo galoppa e serpeggia un po' ovunque sotto altre forme. Si traveste, ma continua a trovare nuovi terreni in cui svilupparsi.
Ora Obama è al lavoro. Attenti alle eccessive attese che creano poi riflusso. Gli USA possono poco, specialmente per l'eredità di Bush e perché lo scenario cambia. Obama ne è consapevole e lo ha fatto capire fain dal primo discorso.
Ma è sicuro che ora alla Casa Bianca c'è un uomo onesto, intelligente, competente, aperto all'esigenza del cambiamento, un giovane che meglio può interpretare il presente e guardare verso il futuro. Anche questa è una novità di grande rilievo.
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