martedì 27 gennaio 2009

FRATTINI, IL MINISTRO ORNAMENTALE

Marco Travaglio, su L'Unità del 19 gennaio, ha delineato il ritratto del nostro ministro degli esteri. È come un soprammobile. Potrebbe anche fare il cardinale…

"Antonio Martino è uno dei pochi italoforzuti dotati di cervello scollegato da Arcore. Ma coma fa a contestare le idee di Franco Frattini su Gaza? Egli non ha mai avuto idee. E si spera che non gliene capiti una a tradimento, ché potrebbe non riaversene più. Del tutto oziose anche le polemiche sull'inappropriatezza delle location in cui l'eventuale ministro si fa sorprendere a ogni crisi internazionale. Nel 2004 apprese a Porta a Porta che in Iraq avevano ucciso Quattrocchi (alla Farnesina lo sapevano da ore, ma s'eran scordati di avvertirlo) e restò lì disteso sulla poltrona con l'aria del passante. Guerra russo-georgiana: si fece trovare in bermuda alle Maldive e disertò il vertice dei ministri Nato (lui non sa di esser ministro né di essere Nato). Ma assicurò di seguire la crisi dall'atollo grazie alle "moderne tecnologie": aveva appena scoperto l'uso del telefono. Ora lo sbadiglio che cammina rilascia dichiarazioni piene di vuoto su Gaza in tuta da sciatore. Ma accusarlo di essere un "fifone terrorizzato da Hamas" (Martino), non è sbagliato: è superfluo. Lui non s'è mai posto il problema di questa nuova marca di sci chiamata Hamas. È come Chance il giardiniere di "Oltre il giardino" con Peter Sellers. Scandisce stentoreo: "Se nevica, bisogna spalare". E tutti pensano a una sottile metafora su imminenti iniziative del governo. Invece lui parla proprio della neve. È fatto così. Buono, belloccio, ben pettinato. Non disturba, non sporca, dove lo metti sta. È un ministro ornamentale, una specie di ficus della diplomazia. Ogni tanto passa qualcuno e gli dà un'innaffiata".

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