mercoledì 28 gennaio 2009

DAL VATICANO

Non c'è stato da attendere. Il Vaticano ha già "sparato" i primi colpi contro Obama. Ma in questi giorni ben altri sono i punti caldi dell'impegno dei vertici cattolici. I lefebvriani che si erano staccati dalla grande istituzione cattolica ufficiale ora rientrano vittoriosi. Scrive a ragione Marco Politi su Repubblica di domenica 25 gennaio:
 
"Marcel Lefebvre ha dato vita ad una contro-Chiesa fanatica, reazionaria, ossessiva nel rappresentarsi unica depositaria della fedeltà alla Verità e alla Tradizione. Imbevute di lefebvrismo, in Italia le squadracce di Civiltà Cristiana hanno fatto negli anni postconciliari irruzione in chiesa picchiando sacerdoti, affiggendo manifesti denigratori di Paolo VI mentre un bollettino intitolato Sì, sì, No, no diffondeva veleni sui vertici della Chiesa post -conciliare.
E' singolare. ma anche rivelatore del clima in arrivo nel pontificato ratzingeriano, che l'Osservatore romano affermi con leggerezza che il Concilio II non vada «mitizzato». Non c' è bisogno di essere grandi storici per sapere che nel secondo millennio cristiano le assise di Trento e il Vaticano II sono tappe fondamentali e planetarie del rapporto tra Chiesa, fedeli e società. Lefebvre e i suoi seguaci hanno sempre e apertamente contestato, ripudiato, diffamato i punti cruciali del Concilio."
 
Che cosa è mai successo? Esattamente nulla. Il papa, che ogni giorno fa un passo indietro rispetto al Concilio, si è trovato in perfetta sintonia con questa chiesa anticonciliare. Questa è la vera patria spirituale di Ratzinger, lì batte il suo cuore. Semmai la contraddizione sta tutta qui: il papa di una chiesa che dovrebbe attuale il Concilio è passato al fronte opposto, un po' come Bonanni e Angeletti che sono passati con il governo.
Ma non possiamo dimenticare che la chiesa lefebvriana è un potere economico, finanziario, politico. Ha un sacco di denaro e di immobili, dispone in Italia e in tutto il mondo di un numero crescente di aderenti, con oltre 500 preti, centinaia di suore ed è presente in 63 Paesi.
Al Vaticano interessa il potere. In una chiesa in cui persino a Bergamo (la cosiddetta anticamera del Vaticano) diminuisce il numero dei preti (ne ordinano 10 ne muoiono mediamente 16 in un anno), il potere dei soldi e dei numeri occupa un posto determinante. •
 
 

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