lunedì 23 febbraio 2009

E POVIA DISSE AGLI OPERARAI "SIETE POCHI, NON VI SOSTENGO"

SANREMO – Strana combinazione, piena di colori, slogan urlati, striscioni e sberleffi. A incrociarsi ieri nella piazza parallela che vive ai margini del teatro Ariston sono stati gli operai dello stabilimento Fiat Auto di Pomigliano D'Arco e i gay indignati per la canzone di Povia. I primi a segnalare la grave situazione dei ventimila cassaintegrati, i secondi a mettere in scena l'allegra protesta in favore della dignità della condizione di omosessuale, non barattabile con gli equivoci lanciati dalla vituperata "Luca era gay". Per farlo hanno ripescato un'altra canzone, guarda caso sanremese, "Se mi innamoro" dei Ricchi e Poveri, trasformandola in un invito globale a baciarsi, a manifestare amore, uomini con uomini, donne con donne, e tutte le altre possibili combinazioni multiple. E tutto questo in mezzo alla tipica e variopinta fauna che da sempre riempie le strade di Sanremo durante il festival.

Chi protesta contro le conigliette, chi perché nessuno gli dà retta, che perché ha una bellissima canzone da presentare e si sente discriminato. Per non dire della folla che blocca ogni ingresso e chiede l'autografo anche ai comuni passanti, per non rischiare di perdere qualche vip in passerella. E poi indiani con le penne, finti gabibbi, uomini sandwich. I gay hanno seminato parodie, provocazioni, sberleffi. Povia, passato vicino agli operai di Pomigliano, è stato chiamato, gli è stato chiesto un gesto di solidarietà. "Ma siete in pochi" ha detto, scappando via. Forse era una battuta, chissà, ma non ha fatto ridere nessuno. (Gino Castaldo)