lunedì 2 febbraio 2009

FORZA CALAMITANTE

La larga accoglienza che i lefebvriani e tutti gli ultratradizionalisti stanno ricevendo nella chiesa cattolica ha sollecitato in questi anni l'avvicinamento a Roma di quegli anglicani che rifiutano le aperture promosse dall'arcivescovo di Canterbury e da una parte della comunione anglicana.
Il fenomeno è in via di accentuazione: la chiesa cattolica istituzionale funziona da calamita verso tutti quei gruppi, movimenti e singole persone che vogliono un cristianesimo pietrificato, immutabile e immobile, ancorato ai "princìpi assoluti" della tradizione. Va da sè che questo fatto riduce la chiesa romana ad una "raccolta di destrorsi, fascisti, fanatici".
E' qualcosa di più dell'inverno dell'ecumenismo. E' il rinverdire di un cristianesimo che si profila ricco di dogmi e privo di Vangelo.
E' probabile che questa scelta politico-culturale determinerà in forma ancora maggiore una fuga delle persone che non hanno venduto il cervello all'ammasso e intendono vivere una fede seria e profonda nella dimensione della storicità.
In tutta questa vicenda, ormai lunga ed acuta, i vescovi sono ridotti a cagnolini che "fanno le feste" al loro padrone. La dignità del vescovo è accantonata. Proni al sacro anello del papa, si prostrano, sbavano, si inchinano. Non sanno che cos'è il coraggio e così, tra inchini e incensi, viene compromessa la libertà del cristiano.
Tocca a ciascuno di noi vivere la libertà del cristiano da figlio e figlia di Dio.

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