domenica 1 febbraio 2009

INTERVISTA

Pubblico alcuni passaggi dell'intervista che ho rilasciato il 27 gennaio a Serena Corfù e che comparirà per intero in un mio prossimo libro.

D) Don Franco, conosco quali sono le sue valutazione delle scelte, dei documenti e delle prese di posizione di papa Ratzinger. Oggi, vorrei, invece porLe una domanda diversa: "Come vede la persona di Ioseph Ratzinger? Quali sentimenti nutre verso di lui e quali emozioni prova?"

R) Nel totale dissenso delle posizioni culturali, antropologiche e teologiche, penso che l'uomo Ratzinger sia una persona buona e sincera. Quando lo vedo vestito come un attaccapanni e tappezzato come un armadio, provo persino emozioni di tenerezza. Vederlo conciato così, tra l'imperiale e lì arlecchino, ma dà la percezione di uno "scomparso", di una persona tutta immolata, identificata, sepolta dentro la comparsa istituzionale. Recita una parte. Provo la stessa emozione di simpatia che mi coinvolga quando incontro i tossicodipendenti del centro terapeutico di cui sono coordinatore. Ratzinger mi sembra un uomo intossicato dal sacro pervasivo, angosciante, funereo, sessuofobico. Come taluni eroinomani vivono in un mondo tutto loro, così Ratzinger è trasportato in un mondo accanto a quello reale. La tossicità del sacro cattolico trasforma la persona dalla punta dei piedi alla punta dei capelli. I "fumi del sacro" sono pervasivi, avvolgenti, alienanti. E lui ogni giorno si fa abbondanti "fumate" di sacro. Vestire Prada, polsini d'oro, ermellino, zucchetto, calici preziosi, incensi, inchini, baciamani…è poco sano. Magari anche a lui piacerebbe poter baciare ed abbracciare, stringere affettuosamente ed accarezzare teneramente amici e amiche, sentire un po' di calore. Invece, poveretto, si trova nelle stanze di palazzi tra baci finti ed inchini reverenziali di professionisti del sacro… In questa compagnia malsana come può avere idee nuove? Esce in viaggio? Anche lì trova il solito patologico paesaggio di gente intossicata dal sacro, cresciuta nell'obbedienza e nell'inchino. Ovviamente, se uno vuole uscire da una dipendenza, una strada c'è. Temo però che Ratzinger si sia un po' troppo adattato a questa dipendenza dal sacro e che gli sarebbe difficile superare la carenza.

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