Da molti anni sto accompagnando parecchi gruppi cristiani in cerca di autenticità evangelica e di corresponsabilità comunitaria. E' un percorso decisamente positivo.
Il sogno è sempre quello di fare in modo che le persone diventino sempre più autonome anche nel loro cammino di fede.
Ma devo constatare che tale cammino è lento e lungo e lo vedo ora davvero in atto nella mia comunità dopo 36 anni dall'inizio dell'esperienza . Ne sono lieto.
Per giunta, in tutti i gruppi e comunità che conosco vedo che, senza un "prete liberante" o un "ex" che continua nel ministero di animazione, tale cammino, oggi come oggi, non si realizza.
La riappropriazione dei ministeri è un cammino davvero lento, tranne che si tratti di "comunità casalinghe" o di gruppi itineranti che vanno alla ricerca di altri gruppi o partecipano all'eucarestia in cui ci sia un prete "illuminato".
Da Padova, a Bergamo, a Livorso, a mille altre situazioni, vedo quanto oggi sia importante "conquistare" alla chiesa di base dei preti che si svestano della loro funzione gerarchica e si inseriscano da fratelli come "pastori e animatori" in un cammino comunitario. Il loro servizio, come sto constatando, è molto attento a far crescere le persone e ad incoraggiare la corresponsabilità.
Vedo che dopo 15 o 20 anni un gruppo può veramente aver maturato la capacità di una piena condivisione dei ministeri, anche se le persone che si aggiungono, cioè le persone che si decidono per il cammino comunitario, inizialmente quasi sempre "passano" attraverso la conoscenza del prete. Poi si cresce ... per grazia di Dio!