L'Unità di giovedì 11 giugno pubblica questa breve intervista a Nichi Vendola, dirigente di Sininistra e Libertà.
Il Pd vi ha teso la mano: la sua risposta?
"sono d'accordo ad aprire un'interlocuzione, purché sia franca".
Cosa vuole dire?
"Dobbiamo cominciare a usare le parole per conoscerci e spiegarci, piuttosto che per menarci".
Col Pd?
"Col Pd ma anche con l'Idv, i Radicali, Rifondazione. L'importante è che si entri nel merito dei problemi, si avii un confronto sulla crisi della società italiana, sulla permeabilità della civiltà europea alle culture più regressive e reazionarie, su come costruire un'alternativa al berlusconismo".
Da dove partire?
"Dobbiamo affrontare di petto e rimuovere i nodi che hanno aggrovigliato le nostre comunicazioni e che talvolta sono stati legati attorno al collo dei soggetti interessati".
Sarebbero?
"La questione sociale, i diritti civili, la sicurezza del e sul lavoro, la laicità dello Stato, che non è né una caricatura né un cimelio risorgimentale da collocare nelle discussioni e che invece riguarda temi come fecondazione assistita o testamento biologico".
Tra i partiti con cui interloquire non ha messo l'Udc, eppure il Pd ipotizza alleanze anche con i centristi.
"Con l'Udc bisogna discutere della costruzione di un'iniziativa politica forte a difesa della democrazia. Ma mi spaventa la discussione di formule alleanzistiche che prescindono dall'approfondimento di merito".
E del rapporto con l'Idv che dice?
"Voglio discutere con franchezza. Il populismo è sempre un pericolo. Anche se agito a fin di bene è una semina avvelenata. Bisogna recuperare fino in fondo la radicalità del tema della legalità, però liberandolo da qualsiasi pulsione giustizialista. Giustizialismo e legalità sono nozioni contraddittorie, il primo talvolta è una violazione della seconda".
Il Prc propone un polo di sinistra autonomo dal Pd. Cosa ne pensa?
"Io voglio dialogare con Rifondazione. Ritengo inservibile ciò che è un residuo nostalgico, la sinistra arcaica è un impedimento alla crescita della sinistra di cui il mondo ha bisoogno. Però non tutto quello che sta dentro Rifondazione è riducibile a questo. Ci sono tanti percorsi, tante storie e persone, e anche lì dobbiamo tutti sfidarci sui contenuti".