giovedì 27 agosto 2009

CANCRINI RISPONDE

Niente treni per i disabili

 

Se racconto a un francese o a un tedesco che nell'Italia del G8, 8 treni su 10 sono inaccessibili ai disabili penseranno ad uno scherzo, da loro il trasporto pubblico è una cosa seria. Da noi è normale che i treni siano sporchi, arrugginiti, puzzolenti, rumorosi e in ritardo. Per non parlare delle erbacce e del degrado fra binari e stazioni. (Marino Bertolino)

 

Risposta – Lo stato dovrebbe offrire servizi decenti a tutti i cittadini utilizzando le entrate delle tasse. Questa semplice verità, valida in gran parte dei paesi civili, non vale più da noi dove la privatizzazione dei servizi ha imposto alle aziende che li gestiscono regole "di mercato". Occuparsi dell'accesso ai treni dei disabili o del decoro delle stazioncine di periferia (o dei costi dell'acqua o delle misure ani sismiche per le scuole) non è, purtroppo, economico e i nostri amministratori, preoccupati solo dei bilanci, tagliano proprio sulle spese che per loro sono improduttive. Costosissimi restano ovviamente i grandi appalti che consentono margini rilevanti al giro vorticoso di mazzette e di arricchimenti di quei parassiti del pubblico su cui cade, di tanto in tanto, la scure della magistratura. Dando luogo a scandali che bene dimostrano, cifre alla mano, dove vanno a finire i soldi che non c'erano per i disabili e per le stazioni. Nel silenzio ottuso di una politica sempre più autoreferenziale e sempre più impegnata a difendere i ricchi dall'invidia (lui la chiama così) di chi non ha più quello cui avrebbe diritto.