mercoledì 30 settembre 2009

FIACCOLATA DI VENERDI' 2 OTTOBRE



Il decreto sicurezza approvato dal Parlamento rende il nostro paese più insicuro introducendo la discriminazione tra persone in base alla distinzione di condizioni personali e sociali.

La legge, tra le altre cose:

- decreta il reato di clandestinità: chi cerca futuro o pane diventa per legge un potenziale delinquente;

- obbliga i pubblici ufficiali (insegnanti, operatori sociali, impiegati comunali, etc.) alla denuncia;

- riconosce le associazioni “di volontari per la sicurezza” (ronde): delegando a privati cittadini compiti che sono propri delle forze dell'ordine.

Di fronte a questa legge è urgente e necessario esprimere in maniera pubblica il dissenso e attuare forme di obiezione di coscienza contro norme che feriscono le ragioni del diritto, della convivenza e della civiltà.


PARTECIPA ANCHE TU ALLA FIACCOLATA CHE SI TERRÀ

VENERDI' 2 OTTOBRE ORE 20:30

PARTENZA DA PIAZZA FACTA - PINEROLO




Promuovono la fiaccolata:
Arci Pinerolo, ALP, Associazione per l'attuazione della Costituzione, Associazione Viottoli - Comunità di base, Caritas, Comune di Pinerolo, CGIL Pinerolo, CISL Pinerolo, UIL Pinerolo, Concistoro della chiesa Valdese di Pinerolo, Circolo Ambiente e Lavoro, Circolo Arci FareNait, Comunisti italiani, FAT Famigliari Amici dei Tossicodipendenti, Gruppo Arcobaleno, Gruppo Valore Laicità, Legambiente Pinerolo, PD, Presidio Antonio Montinaro di Libera, Rifondazione Comunista, Scuola Senza Frontiere, Sinistra e Libertà, Stranamore, Spazio Sociale Autogestito Niño, Terre di Mezzo, Volontari Chiesa San Domenico.



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“Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri”.

(Don Lorenzo Milani)


Il decreto sicurezza approvato dal Parlamento rende il nostro paese più insicuro introducendo la discriminazione tra persone in base alla distinzione di condizioni personali e sociali. I vari provvedimenti introdotti dal decreto sono una grave aggressione contro i diritti di uomini, donne e bambini venuti nel nostro Paese in fuga da fame, guerre e carestie e in attesa di un permesso di soggiorno. Questa legge:

Decreta il reato di clandestinità. Con questa norma incorre in reato il migrante che perde il lavoro ed entro sei mesi non riesce a trovarne un altro; diventano clandestini anche i minori figli di immigrati irregolari. Chi cerca futuro o pane diventa per decreto un potenziale delinquente.

Obbliga i pubblici ufficiali (insegnanti, medici e operatori sociali, impiegati comunali etc.) alla denuncia. Le istituzioni pubbliche, garanti dei diritti fondamentali, possono diventare trappole persecutorie. E’ alto quindi il rischio di fuga (o di scarso utilizzo) dai servizi pubblici fondamentali quali scuola, sanità e servizi sociali.

Riconosce le associazioni “di volontari per la sicurezza” (ronde). E' preoccupante la delega a privati cittadini di compiti che sono propri delle forze dell’ordine, alimentando, in maniera perversa, un clima di diffidenza e insicurezza.

Di fronte alla macchina pubblicitaria creata per sostenere allarme sociale ed insicurezza, capace di seppellire ogni appello al rispetto delle persone e della giustizia, non è più sufficiente una timida presa di posizione.

Occorre condividere pubblicamente l’obiezione contro la deriva autoritaria basata sulla logica dello straniero = nemico, che nasconde i veri pericoli della criminalità organizzata, della corruzione economica e politica, del degrado etico che alimenta la paura e diffonde modelli di violenza.

Quello che si sta volutamente diffondendo è l’insicurezza del nostro futuro, la cancellazione del rispetto per le persone. L'assenza di integrazione è destinata a produrre conflitti e violenze, un diritto negato può trasformarsi in desiderio di rivalsa.

E questo non accade solo in alto mare quando si respingono verso campi lager coloro che chiedono aiuto o in qualche sala d’ospedale dove una madre “clandestina” non potrà riconoscere il proprio figlio, ma dentro le nostre città dove si lascia che la precarietà economica e la completa assenza di ogni forma di socialità scateni la guerra tra poveri.

Diventa pertanto urgente e necessario esprimere in maniera pubblica il dissenso e attuare forme di obiezione e di coscienza che facciano appello ad una società che, per quanto distratta o rassegnata, non può riconoscersi in norme che feriscono profondamente le ragioni del diritto, della convivenza e della civiltà.


Arci Pinerolo, ALP, Associazione per l'attuazione della Costituzione, Associazione Viottoli - Comunità di base, Caritas, Comune di Pinerolo, CGIL Pinerolo, CISL Pinerolo, UIL Pinerolo, Concistoro della chiesa Valdese di Pinerolo, Circolo Ambiente e Lavoro, Circolo Arci FareNait, Comunisti italiani, FAT Famigliari Amici dei Tossicodipendenti, Gruppo Arcobaleno, Gruppo Valore Laicità, Legambiente Pinerolo, PD, Presidio Antonio Montinaro di Libera, Rifondazione Comunista, Scuola Senza Frontiere, Sinistra e Libertà, Stranamore, Spazio Sociale Autogestito Niño, Terre di Mezzo, Volontari Chiesa San Domenico.