mercoledì 30 settembre 2009

.FAMIGLIA CRISTIANA E DI PIETRO

 
 
2 posizioni contro lo scudo fiscale:
Famiglia Cristiana (interessante da leggere anche in controluce alle ultime vicende) e
Di Pietro che, nel discorso alla Camera, spiega in modo più semplice di altri articoli di stampa (indubbiamente più 'addottorati' e precisi) alcuni aspetti tecnico-giuridici del provvedimento...

Anche Famiglia Cristiana contro lo scudo fiscale... Interessante il punto di vista a proposito dell'interesse delle banche per questa operazione

http://www.sanpaolo.org/fc/0940fc/0940fc45.htm

SCUDO FISCALE ATTO TERZO, OVVERO L'ENNESIMA BEFFA

PER LA GENTE ONESTA

TREMONTI FA IL FILOSOFO

MA POI PREMIA I TRUFFATORI

Lo scudo fiscale, un regalo agli evasori, porterà pochi soldi nelle casse dello Stato e molti in quelle delle banche che il ministro Giulio Tremonti (nella foto) accusa di strangolare l'economia reale.

Se Obama riuscirà a metter pace tra israeliani e palestinesi, potremo forse affidargli un'ancor più complessa missione diplomatica: riconciliare Giulio con Tremonti, il moralista con il manovratore di scudi fiscali, il fustigatore della mala finanza con il ministro più amato da evasori, truffatori e falsificatori di bilanci aziendali. Le due metà dell'inquieto mondo tremontiano, il filosofo dell'economia e il furbetto del governino, sono in guerra e divise da un astio che la pratica del potere non placa, anzi, di giorno in giorno accentua.

Che c'azzecca, come direbbe Di Pietro, il Tremonti ispirato lettore dell'enciclica Caritas in veritate («È una guida per la politica», ebbe a definirla il Nostro, «insegna che l'interesse non è il tasso di sconto ma il bene generale») con il testo in cui Benedetto XVI scrive che «la dottrina sociale della Chiesa ha sempre sostenuto che la giustizia riguarda tutte le fasi dell'attività economica... Il reperimento delle risorse, i finanziamenti… hanno ineluttabilmente implicazioni morali»? Che c'entra il pensoso studioso che esalta nei suoi libri la responsabilità sociale «…verso sé stessi, verso la propria famiglia, verso la propria comunità… verso il passato (gli anziani), verso il presente, verso il futuro» (La paura e la speranza, pag. 91) con il politico che per la terza volta in sette anni (2001, 2002, 2009) premia chi esporta illegalmente denaro, eludendo quella responsabilità «verso la propria comunità» e «verso il futuro» (le tasse evase oggi sono spese in più per le generazioni di domani) che, nella filosofia del Tremonti A, sarebbe il cardine decisivo del nuovo assetto sociale?

Ma del Tremonti che parla come se l'etica l'avesse inventata lui e che al G8 dell'Aquila vantava la definizione di uno «standard legale» che avrebbe rimesso a posto i finanzieri allegri di tutto il mondo, alla fine prevale sempre il Tremonti B: quello che ora gli ispira un provvedimento che perdona reati come il falso in bilancio e la fatturazione falsa (uno dei sistemi più usati per esportare capitali in nero), le false comunicazioni sociali e la distruzione di documenti contabili. Non contento, il Tremonti B ha anche liberato gli operatori finanziari dall'obbligo di quelle fastidiose segnalazioni che consentivano, di tanto in tanto, di intervenire sul riciclaggio di denaro. Se voi foste dei mafiosi non gli vorreste bene? La politica del condono fiscale è fallimentare ma non per questo è meno politica. Se siamo costretti a reiterarla così spesso vuol dire che non funziona, o funziona poco e male. Consente però a Tremonti di ripetere il mantra «niente nuove tasse», basato in realtà su una doppia finzione.

Le nuove tasse ci sono ma portano un altro nome (per esempio, i 500 euro per la regolarizzazione delle badanti, odiosa tassa sulle famiglie e sugli anziani). Al resto provvede la nemmen tacita "legalizzazione" dell'evasione, premiata ogni due anni con un bel condono di Stato. Con l'ultima invenzione del Tremonti B, trionfante sul dolente Tremonti A, secondo gli ottimisti torneranno in Italia circa 100 miliardi di euro.

Gli sghignazzanti ex evasori (o falsificatori di bilanci o riciclatori di denaro sporco) pagheranno una ridicola tassa del 5 per cento sul capitale (in Gran Bretagna è il 44%, negli Usa il 49%) e torneranno lindi. Lo Stato (anzi, la presidenza del Consiglio, perché i quattrini andranno in un fondo apposito a disposizione del premier Berlusconi) metterà da parte, se tutto andrà bene, 5 miliardi di euro, meno di un terzo di quanto finora investito nell'Abruzzo del terremoto. Le banche incasseranno il resto. Proprio le perfide banche che il Tremonti A regolarmente accusa di strangolare l'economia reale. Obama, pensaci tu.

Fulvio Scaglione

 
Di Pietro: dal discorso alla Camera
 
... Veniamo al metodo, innanzitutto. È la solita furbata. Ricordate quando qui è venuto Sua Santità Giovanni Paolo II a farci presente che nelle carceri si sta male e si scoppia di un numero enorme di persone che soffrono? Venne a chiederci di fare qualcosa per quelle povere persone che vivono in condizioni disumane nelle carceri. E tutti quanti a dire: ha ragione, provvediamo subito, Sua Santità. Quanta ipocrisia... ...Nel provvedimento di indulto è stata inserita la norma furba in cui non si è dato atto solo di fare un provvedimento per venire incontro a chi stava in carcere in condizioni disperate, ma anche per non far andare in carcere chi meritava di stare in carcere, estendendo poi l'impunità e l'indulto a tutta una serie di reati che non c'entravano niente con la disperazione umana di alcune categorie sociali. ...
 
...Così, con questo stesso tipo di furbizia, intervenite oggi. ...  avete preso il provvedimento e ci avete infilato dentro una norma all'ultimo momento...Questo è il dato di fatto. Il provvedimento su cui interviene il decreto-legge correttivo è stato votato con il voto di fiducia. Domani ci sarà un altro voto di fiducia in cui si dice che dobbiamo correggere, perché quello era sbagliato. Si smentisce se stessi. Si è contenti di prendersi a schiaffi. ...
 
, nel merito ...  vorrei ricordare che fino ad ora i capitali che stavano e stanno all'estero - quelli regolari - possono rientrare tranquillamente in Italia. Nessuno gli dice male. Quelli che non possono rientrare sono quelli che non si possono dire da dove vengono, quelli che fino ad ora - ogni volta che venivano scoperti - venivano perseguiti a norma degli articoli 648-bis e 648-ter del codice penale: riciclaggio di danaro sporco. Oggi il riciclaggio viene premiato. Qui dentro si fa riciclaggio di Stato! Questa è contraddizione o incoerenza? No, questo è dolo specifico di una categoria di persone che utilizza le istituzioni per farsi gli affari propri ... Lei [ rivolto al Presidente del Consiglio ] sa bene per quale motivo questa norma è criminale. Infatti, sa bene che quando si fa un'investigazione si scopre un euro che si trova all'estero e, quando si vanno a fare le indagini attraverso le rogatorie, chi ti risponde ti dice che quell'euro fa parte di un monte di un milione di euro. Fino ad oggi le indagini venivano fatte grazie ad un conto corrente o a un deposito scoperti all'estero e si cominciava a vedere a ritroso da dove venivano, chi gliel'aveva dato, da quale fonte di reato e da quale reato provenivano. Oggi approvate una norma in cui si dice: non si può indagare, una volta che quei soldi sono rientrati. Oggi come oggi, a lei sarebbe bastato far rientrare quel conto All Iberian e dire: ho pagato il 4 per cento di tangente allo Stato, per cui non c'è bisogno che tu indaghi su di me. Invece, da quel conto corrente abbiamo scoperto che lei ci ha pagato Mills, Craxi e compagnia bella.
Non lo si potrà più scoprire, perché lei sa bene che si parte dal conto corrente per risalire a ritroso su quali sono i reati che ci stanno dietro, ma, dal momento in cui lei blocca le indagini, ogni volta che qualcuno scopre un conto corrente, lei ha raggiunto un'impunità per tutte le vicende passate che ha commesso. Ho sbagliato: anche per le vicende future! Infatti, qualsiasi criminale oggi che ha un conto corrente all'estero fa il passaggio, lo fa rientrare e poi dopodomani lo rimanda ancora all'estero, perché la norma non dice che non devi rimandarlo all'estero il giorno dopo!
 
Fa il passaggio, e ogni volta che si scopre che ha fatto una rapina, uno spaccio di droga o un traffico d'armi o quant'altro dirà: ma no, questi sono soldi che avevo all'estero e ho fatto lo scudo! Ecco, lei ha creato un meccanismo infernale per i suoi interessi, un meccanismo infernale che coinvolge tutti i criminali, che d'ora in poi possono venire nel nostro Paese. Il nostro Paese è diventato il lavatoio mondiale della criminalità organizzata, per i reati commessi in passato e per quelli che saranno commessi in futuro. Lei lo sa bene, non lo raccontate ma lei lo sa bene, che il 648-bis lo ha distrutto e il 648-ter non è più reato d'ora in poi. Lei sta creando un salvacondotto per i reati passati e futuri, suoi e dei suoi amici se non correi. ...
 
... E poi, mi lasci dire, che c'azzecca il falso in bilancio con lo scudo fiscale? ... Perché è reato il falso in bilancio? Perché è un reato presupposto per nascondere profitti di altri reati o per rendere agevole la commissione di altri reati. ...Allora, perché depenalizzate il falso in bilancio? Che senso ha depenalizzarlo? È un reato che non c'azzecca niente con l'avere o non avere del denaro. L'avere o non avere denaro non è legato direttamente al falso in bilancio in sé, che è un'operazione contabile, è una falsa comunicazione sociale; è legato ad un'appropriazione, ad una bancarotta, ad una spoliazione, ad una corruzione. Il falso in bilancio è legato a tutt'altro, e allora che ce l'avete inserito a fare? Perché vi serve questo scudo per realizzare quello che non siete riusciti a realizzare non avendo una maggioranza qualificata in questo Parlamento: è un'amnistia mascherata! Voi state violando la Costituzione, e per questa ragione noi abbiamo posto una questione pregiudiziale di costituzionalità che domani rilanceremo, e rilanceremo nel Paese. ...
 
... Almeno questo Parlamento abbia la bontà di approvare un emendamento che abbiamo presentato: che almeno tutti i pubblici ufficiali, gli eletti e gli amministratori, direttamente o indirettamente non possano usufruire di questa norma sullo scudo fiscale, almeno loro. Altrimenti, sono davvero curioso di vedere quanti all'interno delle istituzioni faranno uso di questo scudo fiscale, magari anche all'interno di quest'Aula!