Paolo Villaggio scrisse su l' Unità alcune riflessioni dalle quali traggo queste righe che apprezzo e condivido:
"Morte in guerra, però, non è un evento eroico, ma un fatto ingiusto e stupido. E poi è già tutto scritto: arriveranno le bare con le bandiere e tutti ad accoglierle a Ciampino. Poi i funerali di Stato, le trombe che suonano il silenzio e i discorsi insopportabili in cui si dirà, nei foglietti scritti dalle segreterie di partito: "Morti da eroi. Erano lì per esportare la libertà e la democrazia....."
Ma non sentite puzza di ipocrisia? Della solita maledetta monnezza italica? Ma perchè continuiamo a chiamarlo contingente di pace? Ma non lo vedete che le truppe delle potenze occidentali sono attrezzate e armate in maniera mostruosa dall'impero americano, in un mondo di poveri?
E dei morti afgani? Che vogliamo dire? Quelli vogliono contrabbandarli per delinquenti, assassini, i cosidetti maledetti kamikaze, che si fanno saltare per aria fasciati di esplosivo! Delinquenti, perchè usano dei mezzi e dei sistemi illegali! Perchè, secondo voi, nelle bombe intelligenti americane che fanno stragi di bambini nelle scuole di Baghdad, c'è qualcosa di cristiano e legale?"
GINO STRADA RICORDA
"In Afghanistan è vera guerra. Dobbiamo ritirarci subito...... Ultimamente è passata l'ipocrisia di chiamarla missione di pace...
Spendiamo tre milioni di euro al giorno per la guerra..... In moneta afgana avremmo potuto aprire con questi soldi 600 ospedali e 10.000 scuole in questi otto anni..... Basta ipocrisie..... Dobbiamo chiederci che cosa stiamo a fare in Afghanistan".
(L'Unità del 18 settembre)