L'arcivescovo di Firenze ha punito don Alessandro e la comunità di Piagge. Ma la curia non è un gigante invincibile. Rimuovere don Alessandro, un prete dei poveri, un pezzo vivo di Vangelo, è un errore, un sopruso. Don Alessandro non ha mai messo in questione, a differenza del sottoscritto, dei pilastri della dogmatica cattolica, non ha negato neppure l'esistenza del magistero, non è entrato nel merito delle scottanti questioni cristologiche, storiche ed ermeneutiche. Come si fa a sospenderlo dall'incarico pastorale?
Sono fiducioso nel fatto che la curia dovrà rimangiarsi questo errore madornale, questa decisione arbitraria anche solo per non dar prova di rozzezza, di inciviltà, di violenza intollerabile. Non conviene nemmeno all'istituzione essere così sfrontatamente incivile. Per salvare la faccia, dovranno fare qualche passo indietro. Lo spero. Se non avvenisse, dovremmo prendere atto di una stagione in cui la chiesa cattolica ufficiale si è trasformata in un regime.
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