Un essere umano bisogna attenderlo.
Anche nella comunione più intima, quella con il proprio sposo o la propria sposa, rimane sempre un elemento di non-possesso, di non-conoscenza e di attesa.
Dato che Dio è infinitamente nascosto, libero, imprevedibile, dobbiamo attenderlo nel modo più assoluto e radicale.
Egli è Dio, per noi, proprio nella misura in cui non lo possediamo.
Il mezzo per avere Dio è non averlo e attenderlo (P. Tillich).
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