Mi tocca. Non ne ho voglia ma, dopo essermi rivisto in tv a gridare "in galera", ho capito che la mia vita sarebbe stata diversa senza Bettino e quindi nel decennale della morte, giorno in cui nostra Signora dell'ipocrisia conferma la decisione di intitolargli un giardinetto, mi pare doveroso dirvi cosa sento.
Avverto sollievo. Strano ma vero. E' finalmente successo quello che tutti ci aspettavamo. Anch'io in "Baciare il rospo", cinque anni fa, l'avevo previsto: "Alla fine si moltiplicheranno le iniziative celebrative: avremo Piazza Bettino e, in più, un busto di Mario Chiesa alla Baggina, una targa a Silvano Larini in ogni stazione del metrò, un monumento a Walter Armanini nei principali cimiteri, un cippo in Galleria davanti al Ristorante Savini, la mensa dei tangentomani..." .
Finito il tormentone, resta il quesito da un milione: perché nessuno confessa mai niente?
Pensate all'altezza che avrebbe raggiunto Ghino di Tacco se avesse ammesso che:
- non era soltanto finanziamento illecito ai partiti;
- si era creato un vero e proprio "regime della corruzione";
- il saccheggio coinvolgeva tanti, quasi tutti, ma in proporzioni diverse;
- i socialisti erano diventati il perno della lottizzazione e i più attivi ad ammassare fortune private;
- non è colpa dei "giudici rossi" ma delle dichiarazioni dei suoi amici Larini e Tradati e dei suoi fiduciari Giallombardo e Raggio, se è stato condannato dai Tribunali della Repubblica...
La confessione è dei grandi. E' il coraggio di esporsi, di mostrare limiti e fallimenti, sospinti dalla fiducia in una rinascita. Invece l'uomo, in genere, e il politico, in particolare, perde gran parte del suo tempo a difendere l'indifendibile. Deve simulare, agire nell'ombra, non dire mai ciò che ha veramente in testa e ciò che realmente fa. Specie nel momento della crisi, mentre sta scivolando dal piedistallo, raddoppia le finzioni e nega di avere un padre e una madre...
Senza confessione ci si condanna al perpetuo nascondimento, paralizzati dietro un cespuglio come Adamo ed Eva. Con la confessione invece ci si mette nelle condizioni di ripartire... senza arretrati, senza scheletri negli armadi, senza dossier dei servizi segreti... quasi vergini...
Non tutte le dediche vengono per nuocere. Bettino finalmente finisce in un angolino e per noi è più chiaro in che consista l'alternativa a questo mondo bollito come un cotechino: togliere le foglie di fico... girare nudi... liberi e nudi verso il nudo Essere....
Saluti ardenti come le fiaccole di quella sera (12 maggio 1992)
Giovanni
P.s. anche le dichiarazioni di oggi confermano che Penati è invotabile... povero il mio Pd, nave senza nocchiere in gran tempesta...
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Giovanni Colombo
libero (pensatore)
consigliere comunale di Milano - PD
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Avverto sollievo. Strano ma vero. E' finalmente successo quello che tutti ci aspettavamo. Anch'io in "Baciare il rospo", cinque anni fa, l'avevo previsto: "Alla fine si moltiplicheranno le iniziative celebrative: avremo Piazza Bettino e, in più, un busto di Mario Chiesa alla Baggina, una targa a Silvano Larini in ogni stazione del metrò, un monumento a Walter Armanini nei principali cimiteri, un cippo in Galleria davanti al Ristorante Savini, la mensa dei tangentomani..." .
Finito il tormentone, resta il quesito da un milione: perché nessuno confessa mai niente?
Pensate all'altezza che avrebbe raggiunto Ghino di Tacco se avesse ammesso che:
- non era soltanto finanziamento illecito ai partiti;
- si era creato un vero e proprio "regime della corruzione";
- il saccheggio coinvolgeva tanti, quasi tutti, ma in proporzioni diverse;
- i socialisti erano diventati il perno della lottizzazione e i più attivi ad ammassare fortune private;
- non è colpa dei "giudici rossi" ma delle dichiarazioni dei suoi amici Larini e Tradati e dei suoi fiduciari Giallombardo e Raggio, se è stato condannato dai Tribunali della Repubblica...
La confessione è dei grandi. E' il coraggio di esporsi, di mostrare limiti e fallimenti, sospinti dalla fiducia in una rinascita. Invece l'uomo, in genere, e il politico, in particolare, perde gran parte del suo tempo a difendere l'indifendibile. Deve simulare, agire nell'ombra, non dire mai ciò che ha veramente in testa e ciò che realmente fa. Specie nel momento della crisi, mentre sta scivolando dal piedistallo, raddoppia le finzioni e nega di avere un padre e una madre...
Senza confessione ci si condanna al perpetuo nascondimento, paralizzati dietro un cespuglio come Adamo ed Eva. Con la confessione invece ci si mette nelle condizioni di ripartire... senza arretrati, senza scheletri negli armadi, senza dossier dei servizi segreti... quasi vergini...
Non tutte le dediche vengono per nuocere. Bettino finalmente finisce in un angolino e per noi è più chiaro in che consista l'alternativa a questo mondo bollito come un cotechino: togliere le foglie di fico... girare nudi... liberi e nudi verso il nudo Essere....
Saluti ardenti come le fiaccole di quella sera (12 maggio 1992)
Giovanni
P.s. anche le dichiarazioni di oggi confermano che Penati è invotabile... povero il mio Pd, nave senza nocchiere in gran tempesta...
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Giovanni Colombo
libero (pensatore)
consigliere comunale di Milano - PD
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